
Morti di botulino, martedì le autopsie per le due vittime in Calabria
Saranno svolte martedì 12 agosto le autopsie sulle due persone decedute dopo aver mangiato un panino con salsiccia e cime di rapa presso un food truck a Diamante, località turistica sulla costa tirrenica cosentina. Per Luigi di Sarno, 52enne di Cercola, nel Napoletano, deceduto nei pressi dello svincolo autostradale del centro lucano mentre rientrava a casa, l’esame sarà effettuato presso l’ospedale San Giovanni di Lagonegro. Lo stesso giorno sarà effettuata la riesumazione della seconda presunta vittima dell’intossicazione, Tamara D’Acunto, 45enne di Diamante, deceduta mercoledì 6 agosto, e il cui funerale è stato celebrato il giorno successivo nella Chiesa della nota località turistica del Tirreno cosentino. La salma è stata poi seppellita nel cimitero di Cirella, frazione di Diamante.
Una terza vittima è invece la 38enne in Sardegna rimasta intossicata a fine luglio: era stata tra i primi ad accusare i sintomi dopo avere mangiato della salsa guacamole durante la Fiesta Latina a Monserrato, in provincia di Cagliari, che si è tenuta dal 22 al 25 luglio.
Per gli esami, la procura di Paola, diretta dal procuratore Domenico Fiordalisi, che indaga sull’accaduto, ha incaricato un organo collegiale composto da diversi medici dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Agli esami seguiranno poi ulteriori approfondimenti.
L’inchiesta
La procura ha iscritto tre persone nel registro degli indagati con le ipotesi di reato, a vario titolo, di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Si tratta del commerciante ambulante che avrebbe venduto il prodotto contaminato dal suo truck e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti. Dai primi accertamenti è emerso che tutti i soggetti coinvolti hanno consumato un panino, con salsiccia e broccoli, dal venditore ambulante di Diamante. Il suo mezzo è stato posto sotto sequestro. I rilievi, sottolinea la Procura, indicano anche «che il mezzo stazionava per l’intera giornata sotto il sole, condizione che potrebbe aver favorito la proliferazione delle tossine botuliniche in prodotti deperibili, soprattutto se non adeguatamente conservati».
Condizioni stazionarie per i 12 ricoverati per intossicazione
Sono stazionarie le condizioni delle dodici persone ricoverate nell’ospedale di Cosenza per intossicazione da botulino. Dei 12 pazienti, nove sono ricoverati in rianimazione e tre in reparti perché meno gravi. A sette persone è stato somministrato il siero contro la tossina. Le fiale in dotazione all’ospedale Annunciata di Cosenza sono scese a due ed è stata predisposta una missione con l’elicottero del 118 per una ulteriore fornitura al San Camillo di Roma.
Fonte: Il Sole 24 Ore