Mosca, inaccettabili garanzie sicurezza chieste da Ucraina
“Le garanzie di sicurezza richieste dall’Ucraina rappresentano una minaccia per il continente europeo e sono assolutamente inaccettabili”. Lo ha affermato – come riporta la Tass – la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing. “Le idee del leader di Kiev, che sono essenzialmente una copia carbone delle iniziative degli sponsor europei, nemmeno degli sponsor ma del partito europeo della guerra, come abbiamo già detto più di una volta, sono assolutamente inaccettabili. Mirano a preservare l’Ucraina come trampolino di lancio per il terrore, per le provocazioni contro il nostro paese”.
Zakharova ha sottolineato pure: “La Russia non discuterà l’idea di un intervento militare straniero in Ucraina in nessuna forma”. E ha aggiunto: “La Russia non intende discutere l’idea di un intervento straniero in Ucraina, del tutto inaccettabile e che mina la sicurezza, in nessuna forma” ha detto. Inoltre, “la possibile vendita da parte degli Usa di oltre 3.000 missili contraddice l’aspirazione di risolvere il conflitto diplomaticamente”.
Infine la portavoce del ministero degli Esteri ha parlato di Ursula von der Leyen: le voci su un presunto attacco ibrido del Cremlino che ha provocato l’atterraggio dell’aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen utilizzando mappe cartacee “hanno il sapore della disperazione”.
Nel frattempo Mosca dimostra di non essere isolata economicamente nonostante le sanzioni occidentali. Russia e Cina rafforzano i legami anche sul petrolio. Il colosso petrolifero Rosneft ha firmato un accordo per la fornitura a Pechino di ulteriori 2,5 milioni di tonnellate di petrolio all’anno attraverso il Kazakistan. Lo ha riferito il ministro dell’Energia russo Sergey Tsivilyov in un’intervista alla televisione Rossiya-24 durante l’Eastern Economic Forum, nel resoconto della Tass. “L’accordo è stato firmato anche da Rosneft e dalle sue controparti cinesi per la fornitura aggiuntiva di 2,5 milioni di tonnellate di petrolio attraverso il Kazakistan”, ha detto il ministro. Non solo petrolio ma anche gas: Russia e Cina hanno firmato documenti per la fornitura di totali 106 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ha detto il ministro dell’Energia Tsivilyov nella stessa intervista, dando conto dei risultati della missione di quattro giorni appena conclusa in Cina dal presidente Vladimir Putin. “Abbiamo firmato accordi per un volume totale di forniture di 106 miliardi di metri cubi di gas all’anno alla Cina. Questa è un’enorme alternativa alle nostre forniture all’Europa, rifiutate dai partner europei”, ha aggiunto Tsivilyov.
Fonte: Il Sole 24 Ore