Mps al rilancio su Mediobanca per conquistare oltre il 50%

Mps al rilancio su Mediobanca per conquistare oltre il 50%

Mps sarebbe pronta al rilancio sull’Ops Mediobanca. Salvo colpi di scena, dopo giorni di attesa e con un gap tra i due titoli che in termini di valore è arrivato a quasi 700 milioni di euro, la banca di Luigi Lovaglio sembra decisa a giocare d’attacco e puntare, inserendo una componente cash, a superare così quella soglia del 50% del capitale necessaria non tanto per l’efficacia dell’offerta, quanto per i futuri equilibri del terzo polo bancario.

Il consiglio di amministrazione del Monte si è riunito ieri per deliberare se aggiungere una componente cash alla sua offerta per Piazzetta Cuccia allo scopo di dare una ulteriore spinta alle adesioni, già vicine alla soglia minima del 35%, e garantirsi così il pieno controllo dell’istituto guidato da Alberto Nagel. Le decisioni saranno comunicate stamattina prima dell’apertura della Borsa, ma l’impressione sul mercato è che si vada verso il ritocco atteso. L’entità della componente cash dovrebbe collocarsi in un range tra 500 e 700 milioni. In presenza di tale revisione dei termini dell’offerta, la chiusura dell’operazione fissata per l’8 settembre potrebbe a questo punto slittare.

Nessun commento da Siena, mentre in Borsa i titoli delle due banche coinvolte si sono mosse in modo contrastato: il titolo di Piazzetta Cuccia ha chiuso invariato a 20,7 euro, mentre il Monte è salito dello 0,34% a 7,87 euro. Dal lancio dell’offerta il titolo di Piazzetta Cuccia è cresciuto di circa il 26%, contro il +21,5% del titolo di Rocca Salimbeni. L’operazione prevede un concambio di 2,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca e, agli attuali corsi di Borsa, lo sconto è del 3,7% ovvero 640 milioni di euro.

Il ridimensionamento del patto

Sulla carta ci sono ancora una decina di giorni per aderire all’offerta di Mps, se lo slittamento dei termini fosse confermato. Ma più segnali sembrano preannunciare che la strada per Siena sia ormai in discesa. Intanto perché il “nocciolo duro” degli azionisti di Piazzetta Cuccia si è sgretolato, rappresentando ora solo il 6,91% del capitale. È pur vero che si tratta solo di un accordo di consultazione ma a febbraio, con una quota rafforzata all’11,87%, quello stesso nocciolo duro aveva bocciato l’offerta di Mps, definendola inadeguata.

Fonte: Il Sole 24 Ore