
Mps conquista il controllo di Mediobanca: adesioni oltre il 62,3%
Monte dei Paschi di Siena mette a segno il colpo più importante della sua storia recente: l’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata su Mediobanca ha raccolto adesioni pari al 55% del capitale, superando così la soglia decisiva del 50% e consegnando a Siena il controllo di diritto della storica banca d’affari milanese. Uno scenario, questo, di fronte al quale il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, avrebbe oramai deciso di dimettersi insieme al resto del board, secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times.
Per l’istituto guidato da Luigi Lovaglio quello registrato oggi, all’ultimo giorno di Ops, è un passaggio cruciale: Mps non è più solo il primo azionista ma diventa il vero dominus di Piazzetta Cuccia. Il superamento del 50% consente infatti a Mps di blindare la governance e soprattutto di utilizzare le Dta (deferred tax assets), i crediti fiscali differiti che avranno un impatto diretto e positivo sul bilancio consolidato del gruppo. E ora, assumendo il controllo di Mediobanca, Mps diventa così automaticamente anche il primo azionista di peso di Generali.
I prossimi passaggi
Peraltro, dopo la chiusura formale dell’offerta oggi, 8 settembre, scatterà il periodo di riapertura dei termini tra il 16 e il 22 settembre: una finestra che potrebbe consolidare ulteriormente la posizione di Siena. E lì si capirà se sarà raggiunta la quota del 66,7% del capitale, soglia che aprirebbe la strada a una fusione piena tra i due istituti, consentendo così il pieno dispiegamento delle sinergie attese.
Il peso dei grandi soci
Determinante, per il successo dell’Opas, il sostegno arrivato dai grandi azionisti: Delfin e il gruppo Caltagirone, insieme titolari di quasi il 30% del capitale Mediobanca, hanno dato per primi l’adesione per intero, tracciando così la strada. A loro si sono aggiunti progressivamente investitori istituzionali e fondi internazionali: dalla famiglia Doris a Fidelity, da Enpam ad Anima a Tages, che hanno spinto le adesioni ben oltre la soglia del 50%. Nella sola seduta di lunedì, la adesioni sono state balzate del 16%, dal 46% al 62%. Decisivo il lavoro del ceo Luigi Lovaglio, che negli ultimi mesi ha intensificato i contatti con i grandi gestori italiani ed esteri. Oltre a una progressiva disgregazione del vecchio patto di consultazione, ormai ridotto a percentuali marginali.
Il “jolly” del rilancio cash
Il successo dell’Opas è stato favorito dalla mossa del board Mps, presieduto da Nicola Maione, che nelle scorse settimane aveva rivisto al rialzo i termini aggiungendo 0,9 euro cash per azione Mediobanca, mettendo sul piatto circa 750 milioni di euro in più. Insieme al concambio di 2,533 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca, l’offerta valorizzava ogni azione circa 16,3 euro, con un premio dell’11,4% rispetto al prezzo ufficiale di gennaio.
Fonte: Il Sole 24 Ore