Musica, dalla produzione al palco cresce il potere delle donne

Musica, dalla produzione al palco cresce il potere delle donne

Nonostante il traguardo del 50% delle donne nella popolazione e nel pubblico musicale non sia stato ancora tagliato, la tendenza è quella giusta se si punta il piede sull’acceleratore. Serve andare più veloci. La percentuale di donne cantautrici nel 2024, ad esempio, si assesta al 18,9%. Un dato che, come sottolinea il rapporto Annenberg, è troppo simile a quello del 2023 (19,5%), anche se significativamente più alto dell’11% del 2012.

I presupposti per accelerare ci sono. La Federazione industria musicale italiana (Fimi), pubblicando le classifiche musicali del 2024, ha segnalato una crescita del 300% della presenza di artiste nella Top 20 degli album. Tra gli album più ascoltati in Italia nel 2024 c’è “Vera baddie” di Anna, classe 2003. Il suo posizionamento interrompe anni di assenza femminile dal podio annuale (l’ultima volta nel 2018) e ottiene il miglior risultato del 2024 con 9 settimane al primo posto nelle classifiche settimanali.

Anche a livello globale, in cima alle preferenze del pubblico, le donne ci sono: trionfa ancora Taylor Swift che, secondo le evidenze Wrapped 2024 rese note da Spotify, si conferma l’artista più ascoltata al mondo per il secondo anno consecutivo, totalizzando oltre 26 miliardi di ascolti e consolidando così il suo ruolo di regina del pop. È di una donna anche la canzone più ascoltata a livello globale nel 2024: “Espresso” di Sabrina Carpenter con oltre 1,6 miliardi di ascolti, primeggia e consacra la cantautrice come l’artista rivelazione dell’anno.

Donne e musica, le italiane riconosciute a livello internazionale

Lo scorso anno Billboard Women in Music – la cerimonia di premiazione promossa dall’omonima rivista, che ogni anno celebra le donne più influenti dell’industria musicale – è arrivata per la prima volta in Europa con un’edizione che ha celebrato il talento delle artiste italiane. Ad essere premiate le star che dominano le classifiche – ad Anna è andato il premio di “Woman Of The Year,” l’artista che più si è contraddistinta nelle classifiche musicali durante l’anno – ma anche le grandi professioniste che operano dietro le quinte: sul palco non solo Anna e altre “frontwoman” riconosciute come Laura Pausini (premio Icon), Elodie (Performer of the year), BigMama (Breakthrough, artista rivelazione del 2024), Clara (Rising star, la nuova stella della musica italiana) e Rosa Villain (premio Impact per essersi esposta su temi fondamentali). Ma anche la stylist Ramona Tabita, la producer Marta Salogni – che a soli 35 anni ha già lavorato con nomi come Björk, Depeche Mode e Bon Iver – e la manager Marta Donà. A Federica Abbate, invece, il premio di “Songwriter Of The Year”: è lei la firma più prolifica dell’ultimo festival di Sanremo, autrice di ben sette canzoni in gara. Ma come sottolinea Equaly, realtà italiana che si occupa della parità di genere all’interno del music business, si possono ampliare ulteriormente gli spazi e i nomi: «Ci sono veterane e prolifiche autrici (come Giulia Ananìa), produttrici/autrici (come Marta Venturini), e che ci saranno altre autrici e compositrici che potrebbero seguire una strada simile».

Talento è potere, ma alle artiste viene chiesto di più

Se a decidere il successo di una canzone è il pubblico, composto almeno al 50 per cento da donne, perché il riconoscimento artistico delle donne avviene con più fatica e in più tempo? Il doppio standard, esattamente come il talento delle donne in tutta la filiera, rimane una realtà: «Facciamo fatica perché ci mettiamo più tempo a dimostrare la nostra credibilità di autrici – rispondeva nel 2021 Annalisa al lancio di Equal in Italia, progetto Spofity per promuovere la presenza delle donne nell’industria musica e di cui è stata la prima ambassador – A frenare è il pregiudizio per cui se sei donna puoi fare solo la cantante. E per convincere devi impegnarti il doppio». Qualche anno dopo, nel 2024, avrebbe vinto il Best Italian Act agli Mtv EMAs.

Fonte: Il Sole 24 Ore