Musk: ecco il mio America Party contro Donald Trump e il suo budget

Musk: ecco il mio America Party contro Donald Trump e il suo budget

Musk, prima di gettarsi nella nuova avventura annunciata sul proprio social media X, ha condotto un sondaggio online tra i seguaci, finito con 1,25 milioni di risposte e il 65% dei consensi a favore del varo del nuovo partito. Effettuato a ridosso della festa dell’Indipendenza del 4 luglio, Musk ha sottolineato che non poteva esserci momento migliore: “Independence Day è l’occasione perfetta per chiedere se volete indipendenza da un sistema di due partiti, che qualcuno considera un partito unico” quando si tratta di sprechi e corruzione, ha scritto.

Musk, ad oggi l’imprenditore e investitore più ricco al mondo e quindi con risorse da spendere, aveva sostenuto Trump a spada tratta durante la passata campagna elettorale, offrendogli centinaia di milioni di dollari. Dopo il suo insediamento alla Casa Bianca aveva guidato il Dipartimento per l’efficienza governativa, Doge, incaricato di ridurre drasticamente la burocrazia governativa. Era diventato il First Buddy del Presidente, immancabile compagno ovunque si recasse.

Il rapporto si è però poi logorato, con Musk parso sempre più emarginato e inviso ai collaboratori di Trump, fino alla scelta di lasciare Washington per tornare al suo impero industriale di Tesla e Space X, che nel frattempo aveva sofferto della sua assenza e delle polemiche sulla sua attività politica. La prospettiva di un suo continuo impegno in politica tuttora innervosisce i suoi azionisti e sostenitori a Wall Street.

La rottura aperta di Musk con Trump che ha portato adesso all’annuncio del nuovo partito è avvenuta sul cosiddetto Big Beautiful Bill del budget, che il miliardario ha ripetutamente denunciato come “abominevole” e “folle” davanti all’impatto sui deficit dei conti pubblici. Dopo scambi di accuse anche personali, Musk si è scusato con Trump ma lo scontro non è rientrato per davvero. Trump ha minacciato “serie conseguenze” se Musk danneggerà i repubblicani, suggerendo la cancellazione di contratti federali con le sue aziende e anche un’espulsione dal Paese.

Già nelle scorse settimane Musk aveva ventilato il lancio di una nuova formazione di centro destra e di sicuro ha bloccato nuove donazioni per oltre cento milioni di dollari che aveva promesso a Trump e ai repubblicani per le elezioni di Midterm. Adesso sembra aver compiuto il primo passo concreto.

Fonte: Il Sole 24 Ore