
Mutui: ad agosto tasso al 3,31%, livello più alto da settembre 2024
Torna a salire il tasso di interesse sui mutui per l’acquisto della casa, collocandosi sul livello più alto da settembre 2024: ha raggiunto quota 3,31 per cento (contro il 3,2% del mese di luglio). E’ quanto emerge dal bollettino mensile dell’Abi, il quale evidenzia come l’indice Irs, il principale indicatore utilizzato per il calcolo del costo dei mutui nei primi giorni di settembre sia stato sui livelli massimi, pari al 2,67%, in aumento di 44 punti base rispetto a dicembre 2024. L’incertezza, quindi, continua a pesare sui costi dei finanziamenti, un fattore che ha spinto verso l’alto il tasso sui mutui dalla fine del 2024, nonostante i tagli della Bce, che questa settimana ha mantenuto i tassi invariati al 2 per cento. Il dato 3,31 per cento è il livello più alto da settembre 2024; da allora il tasso medio sui mutui era sceso fino al minimo di 3,11% di dicembre 2024, poi ha ripreso progressivamente a salire, muovendosi sulle montagne russe ogni mese, da febbraio fino a maggio. Il bollettino evidenzia che il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,42% dal 3,5% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 3,92% dal 3,94% del mese precedente.
Tutti gli indicatori per il calcolo dei tassi in rialzo
In ogni caso tutti gli indicatori utilizzati per il calcolo dei tassi sui prestiti sono in aumento a settembre. Nei primi 11 giorni di settembre 2025 il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,05%, in aumento di 7 punti base rispetto al livello minimo registrato a giugno 2025 (1,98%). Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media del 2%, in aumento rispetto al livello minimo registrato a giugno 2025 (1,93%). Il tasso lordo dei Btp a 10 anni è stato in media del 3,57% superiore di 23 punti base rispetto a dicembre 2024.
Crescono i prestiti a famiglie e a imprese
L’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie ad agosto è cresciuto dell’1,4% rispetto ad un anno prima, in lieve accelerazione rispetto al +1,3% del mese precedente. A luglio 2025, come evidenziato nei giorni scorsi dalle statistiche di Banca d’Italia, i prestiti alle famiglie erano cresciuti del 2,0% e quelli alle imprese dello 0,7 per cento. «Per le famiglie è l’ottavo mese consecutivo in cui si registra un incremento e per le imprese è il secondo mese consecutivo in cui crescono i finanziamenti», si legge nel bollettino.
Stabile il tasso sui conti correnti (0,27%)
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad agosto 2025 è stato il 2,02 per cento. A luglio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,01%; area dell’euro 1,85%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 173 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad agosto 2025 è stato il 2,52%, con un incremento di 121 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. Ad agosto 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,63% (0,65% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sul conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, ad agosto 2025 era lo 0,27%, come nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). I depositi hanno raggiunto quota 1.836 miliardi, in aumento del 2,7 per cento su base annui, sui livelli più alti dell’ultimo anno.
In calo i crediti deteriorati a 29,5 miliardi
I crediti deteriorati netti sono leggermente diminuiti a 29,5 miliardi di euro, da 30,2 miliardi di marzo 2025 (31,3 miliardi a dicembre 2024). A luglio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,41% dei crediti totali. Tale rapporto è inferiore rispetto a marzo 2025 (1,48%; 1,51% a dicembre 2024).
Fonte: Il Sole 24 Ore