Mutui in franchi svizzeri, ecco perché per i clienti Barclays la partita è ancora aperta

Mutui in franchi svizzeri, ecco perché per i clienti Barclays la partita è ancora aperta

Barclays non opera più in Italia dal 2016. I mutui indicizzati al franco svizzero non vengono più commercializzati dal 2010. L’unica cosa che però esiste ancora è l’altalenante contenzioso che da 13 anni vede contrapposti la banca inglese e chi aveva chiesto tra il 2003 e il 2010 un prestito ipotecario prima casa.

Dal 2012 le cause contro Barclays sono state tante, a volte vinte dalla banca, molte altre dai clienti, ma a febbraio-marzo 2025 un “uno-due” Consiglio di Stato (CdS)-Cassazione sembrerebbe aver messo al tappeto le speranze dei mutuatari. È il de profundis delle cause legali contro la banca londinese? Non proprio. Da ultimo, il 10 marzo il Tribunale di Milano (sentenza n. 1970) ha dato nuovamente ragione ai clienti: le clausole del mutuo Barclays, non solo non sono chiare, ma comportano anche un significativo squilibrio economico ai danni del consumatore. Ma cerchiamo di sbrogliare la matassa.

La Corte di Giustizia Ue

Dopo i due recenti provvedimenti di Cds e Cassazione, gli occhi sono adesso tutti puntati sull’Europa e sulla Corte di Giustizia Ue, la quale – in più sentenze del passato su altri casi simili – ha ricordato due principi fondamentali:

1) le clausole di un mutuo stipulato da una banca con un consumatore devono essere sempre redatte in modo chiaro e comprensibile;

2) il predetto requisito di trasparenza impone non soltanto che le clausole siano comprensibili per il consumatore su un piano grammaticale, ma anche che tale consumatore sia posto in grado di valutare, sulla base di criteri precisi e intelligibili, le conseguenze economiche che gliene derivano.

Fonte: Il Sole 24 Ore