Nasce Research SuperCluster (RSC), il supercomputer di Meta per il Metaverso

«Meta ha sviluppato quello che riteniamo sia il supercomputer AI più veloce del mondo. Lo chiamiamo RSC per AI Research SuperCluster e sarà completato entro la fine dell’anno». Parola di Mark Zuckerberg che ha dato la notizia dal blog ufficiale dell’ex Facebook conferma l’impegno del gigante dei social network nell’intelligenza artificiale. Il supercomputer, si legge nel lungo post, aiuterà i ricercatori di intelligenza artificiale di Meta a costruire nuovi modelli di AI che possono «imparare da trilioni di esempi» o «lavorare in centinaia di lingue diverse», analizzare «insieme testo, immagini e video», ma anche «sviluppare nuovi strumenti di realtà aumentata».
«Il lavoro svolto con Rsc aprirà la strada alla creazione di tecnologie per la prossima grande piattaforma informatica: il metaverso, dove le applicazioni e i prodotti basati sull’intelligenza artificiale giocheranno un ruolo importante», aggiunge Meta.
Nel lungo post di presentazione, la società spiega la genesi di questo progetto che ha avuto un’accelerata a inizio del 2020

Come è fatto.

Il lavoro su RSC è iniziato un anno e mezzo fa e quindi in pieno lockdown. La prima fase di RSC è già operativa e consiste in 760 sistemi Nvidia GGX A100 contenenti 6.080 GPU. L’uso dell Gpu è particolamente adatto per le applicazioni di intelligenza artificiale. Meta afferma che il sistema sta già fornendo prestazioni fino a 20 volte migliori per le sue attività di ricerca sulla computer vision tradizionale. Entro la fine del 2022, la fase due di RSC sarà completata. A quel punto, potrà girare su circa 16.000 GPU e sarà in grado di addestrare sistemi di intelligenza artificiale «con più di un trilione di parametri su dataset grandi quanto un exabyte». Per valutare le prestazione occorreranno esami di benchmark specifici. A livello di hardware perà a titolo di esempio il supercomputer AI di Microsoft creato con il laboratorio di ricerca OpenAI è composto da 10.000 GPU.

Come si misura un supercomputer per l’Ai? 

Sicuramente in modo diverso da quelli classifici. E per classici intendiamo quelli classificati per esempio nei rankings di Top500.org, organo indipendente nato appunto per misurare le prestazione di calcolo parallelo. Meta ha dichiarato che sarà tra i più veloci nell’intelligenza artificiale il che sposta il metodo di misurazione. La vera sfida di Zuckerberg sembra quella di allenare gli algoritmi per moderare contenuti sia nei futuri metaversi che sul social classico. Tutto questo rispettando la privacy.

Fonte: Il Sole 24 Ore