Natura selvaggia e borghi suggestivi tra le alture della Carnia
Un viaggio lento in carrozza che si snoda tra affascinanti scorci montani e boschi profumati, magari dopo una stancante ma energica passeggiata a piedi. Un’avventura notturna nel bosco, sotto un manto stellato, alla sola luce delle lanterne, dove il fascino si trasforma in magia. E ancora un itinerario tra strette e tortuose stradine che attraversano borghi fatti di case in pietra, con antichi portali, scale in legno e gli immancabili balconi sempre fioriti mentre qualcuno narra una storia in un cammino a ritroso nel tempo. Per chi ha voglia di utilizzare le mani e i propri sensi si può imparare poi a riconoscere e utilizzare le erbe selvatiche, i fiori e i frutti ma anche le cortecce e i fusti per preparare risotti, frutti sotto spirito, tisane e infusi. L’atmosfera intorno è quella alpina che ha come protagonista una montagna antica non così nota ai più ma ricca di tradizioni.
Colori e percorsi sullo Zoncolan
È la Carnia e questo è il programma di esperienze (Scopri le erbe in montagna, La magia del bosco di notte; il Borgo in movimento, etc) messo a punto da Visit Zoncolan fra i monti del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una serie di eventi studiati per consentire ai più di scoprire i sentieri, il bosco, la fauna, l’architettura, la cultura e le tradizioni della montagna, in un territorio un tempo considerato inospitale o comunque difficile ma che in realtà richiede solo una rispettosa curiosità per mettere in mostra tutte le sue qualità. Il connubio natura-borghi è forse quello vincente quando, lasciata la vivacità di Trieste a poco più di ora di macchina si giunge in Carnia. Il modo migliore per apprezzare i colori dell’autunno è quello di camminare lungo i sentieri che si snodano in mezzo ai boschi. I percorsi proposti variano molto, per dislivello e lunghezza, ma tutti sono sicuramente affascinanti: c’è l’anello di Ovasta, adatto a tutti, che offre scorci panoramici unici e una natura incontaminata o, in alternativa, il Percorso da Lauco al Monte Cretis, facile con la suggestiva cascata Plera e le tracce di insediamenti romani. Tra le escursioni più impegnative c’è quella che dal valico della Forca di Luins si snoda tra pascoli d’alta quota e larici fino a raggiungere la vetta del monte Tersadia, uno splendido balcone naturale sulla Valle del But. E poi ci sono i tramonti, da Cima Tamai (raggiungibile facilmente) o in vetta al Monte Neddis seguendo un sentiero che richiede un minimo di allenamento ma ripaga ampiamente della fatica. Imperdibile la visita alla Casa delle 100 finestre, ovvero il Palazzo Micoli Toscano, maestosa dimora del XIV secolo che di finestre, in realtà, ne ha ben 107. Perché allora si chiama delle 100 finestre? La risposta al termine del percorso, ovviamente.
A Paluzza per la Land Art
A rapire il visitarore ci sono i borghi Maranzanis, Povolaro, Comeglians e poi Sutrio. Non lontano a Paluzza non sono da perdere nuove e suggestive opere di land art che vanno ad arricchire il percorso artistico che si snoda nell’area di Torre Moscarda, l’antico baluardo che -carico di storia e suggestioni – svetta sulla cima di un’altura ai margini del paese. A realizzarle sono stati 11 artisti in occasione della Residenza Artistica organizzata nell’ambito del Bando Borghi PNRR “Il Bosco nel Borgo-Il Borgo nel Bosco”, un progetto di rigenerazione culturale e sociale che racconta il valore intrinseco del legno. Gli artisti hanno sviluppato lavori capaci di dialogare armoniosamente con il paesaggio e l’identità del luogo. L’atmosfera tra le pietre antiche di Sutrio diventa magica dal 7 dicembre al 6 gennaio, quando quest’incantevole borgo si accende di meraviglia per la rassegna “Borghi e Presepi”: un Natale en plein air, diffuso nelle corti e sotto i portici delle antiche case, lungo le vie lastricate dove il passo rallenta e l’aria profuma di legno e neve.
Fonte: Il Sole 24 Ore