Nautica, migliaia di barche lasciano il tricolore per il peso della burocrazia

Nautica, migliaia di barche lasciano il tricolore per il peso della burocrazia

Perdita stimata per l’erario di 500 milioni

Ha contribuito a questo andamento negativo, rileva Confindustria nautica, oltre al peso della burocrazia, anche la rimodulazione del metodo di calcolo dell’imponibile Iva sui contratti di leasing nautico, principale strumento di finanziamento del settore, adottata a partire dal 2020. Poiché, all’acquisto, si versa l’Iva all’erario dello Stato della bandiera, a rimetterci è innanzitutto l’erario, con una perdita stimata da Confindustria nautica in 500 milioni in 5 anni, senza contare il danno sull’indotto per l’acquisto delle dotazioni all’estero (e conseguente valore Iva) tanto sul nuovo, quanto sull’usato.

«L’aggiornamento del regolamento di attuazione – afferma Piero Formenti, presidente di Confindustria nautica – ha dimostrato che l’unica strada per fermare la fuga dalla bandiera è un serio processo di semplificazione normativa e sburocratizzazione delle procedure. Il ddl Valorizzazione risorsa mare, appena incardinato in Senato, offre una seconda opportunità di inversione di tendenza, prevedendo un “tagliando” alla riforma del Codice della nautica effettuata nel biennio 2018-2020, proprio su impulso di Confindustria Nautica».

Formenti: «Si acceleri sul ddl Valorizzazione risorsa mare»

Tuttavia, sottolinea Formenti, «il testo deve correre e non perdersi tra i corridoi parlamentari. Mentre i proficui incontri avuti con il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, il nuovo comandante generale delle Capitanerie di porto, ammiraglio Sergio Liardo, e il direttore generale del Mit, Patrizia Scarchilli, ci offrono un percorso di lavoro comune e condiviso sul fronte amministrativo».

L’articolo 15 del ddl prevede la riduzione da 60 a 30 giorni dei termini per le operazioni amministrative, fermi restando i 7 giorni per le nuove immatricolazioni, e, soprattutto, mette nero su bianco che l’attestazione tecnica degli scafi assume il valore di licenza provvisoria, fino al rilascio del nuovo documento di bordo, annullando, di fatto, il tempo di attesa del rilascio.

Inoltre, alle unità iscritte in locazione e noleggio sono aperte tutte le attività commerciali previste dal codice della nautica. Sono riformati i contratti di locazione e noleggio e si prevedono aree di accosto per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri di natanti e imbarcazioni a noleggio. Si introducono, poi, di norme di contrasto al noleggio occasionale abusivo. Infine, è cancellata la responsabilità del proprietario società leasing per le condotte di navigazione dell’utilizzatore.

Fonte: Il Sole 24 Ore