Necroptosi: un nuovo bersaglio per il trattamento della malattia di Alzheimer?

L’enigma dell’Alzheimer dura da 40 anni. La morte delle cellule cerebrali, i neuroni, che caratterizza la malattia – insieme all’accumulo di due proteine (amiloide e tau) – è da sempre un mistero e fonte di dibattito scientifico da decenni.

Ora, un team di ricercatori del Dementia Research Institute dell’University College di Londra e della KU Leuven in Belgio sembra avere una prova evidente su come e perché i neuroni muoiano. Il meccanismo di accumulo di proteine anomale nel cervello viene infatti collegato alla “necroptosi”, una forma di suicidio cellulare. Un risultato che apre una nuova prospettiva per la ricerca e la terapia di questa forma di demenza che, di recente, ha visto l’arrivo di nuovi farmaci che agiscono sull’amiloide, ma che hanno il limite di non poter essere somministrati a tutti i pzienti, di avere una bassa efficacia ed effetti collaterali anche gravi.

La nuova ricerca, pubblicata su Science, è stata condotta su topi modificati geneticamente nei quali sono stati introdotti 100.000 neuroni umani nel cervello. «La proteina amiloide anormale inizia ad accumularsi negli spazi tra i neuroni, portando a un’infiammazione del cervello, che ai neuroni non piace – dicono i ricercatori -E questo inizia a cambiare la loro chimica interna: appaiono grovigli di tau e le cellule cerebrali iniziano a produrre una molecola specifica (detta Meg3) che innesca la morte per necroptosi».Il dato significativo è che le cellule cerebrali sono sopravvissute quando il team è riuscito a bloccare Meg3 con farmaci somministrati per via orale (due antitumorali e un antinfiammatorio).

«Questa scoperta, seppur in una fase iniziale, è importante perché indica nuovi meccanismi di morte cellulare nell’Alzheimer che non avevamo compreso in precedenza e potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti per rallentare o addirittura arrestare la progressione della malattia in futuro» ha commentato Susan Kohlhaas, dell’Alzheimer’s Research UK.

Fonte: Il Sole 24 Ore