Nel 2024 messi a dimora tre milioni di nuovi alberi

Nel 2024 messi a dimora tre milioni di nuovi alberi

A marzo scorso il ministero dell’Ambiente ha lanciato il progetto RiforestAzione che prevede la messa a terra nei siti di destinazione di 3,5 milioni di piante entro giugno 2026.

Le Regioni

La conclusione del Psr 2014-2022 (Programma di sviluppo rurale) e l’avvio del Csr 2023-2027 (Complemento regionale per lo sviluppo rurale) ha rallentato gli interventi gestiti dalle Regioni. Nel 2024, Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria non hanno avviato nuovi impianti gestiti in modo diretto. Il maggior numero di piantumazioni è stato invece effettuato dal Trentino Alto Adige e dalla Basilicata: la prima grazie a finanziamenti provinciali e comunali, la seconda impiegando ancora le risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2022. Il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia hanno invece già avviato gli interventi di forestazione previsti da Csr 2023-2027.

I privati

Nel 2024, la quota di alberi messi a dimora con fondi privati ha subito un forte calo: sono stati piantati appena 40.852 alberi, il 72% in meno rispetto ai 146.318 del 2023. Nel 2024 si è ridotta, di conseguenza, anche la superficie utilizzata per le nuove aree verdi che è scesa a 42,7 ettari dagli oltre 153 del 2023.

Secondo l’Atlante, la diminuzione potrebbe essere dovuta a una diversificazione degli investimenti da parte delle aziende, che preferiscono sostenere progetti di rigenerazione ambientale e promozione della biodiversità che non includono la messa a dimora di nuovi alberi. Le Regioni con più alberi messi a dimora grazie a contributi privati sono state il Veneto, il Trentino Alto Adige e l’Emilia Romagna.

Quanto valgono i benefici

L’Atlante delle foreste misura il valore dei benefici (i cosiddetti servizi ecosistemici) generati dalle nuove infrastrutture verdi utilizzando una metodologia di calcolo basata su database internazionali. Gli effetti positivi sulla mitigazione degli eventi climatici estremi, sulla regolazione della qualità dell’aria e del suolo (prevenzione del dissesto idrogeologico e del rischio alluvione) vengono stimati in 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Il valore socio-culturale delle piantumazioni, ossia l’impatto positivo su turismo e attività ricreative è invece stimato in 639,2 euro per ettaro all’anno. Di rilievo anche il “valore di lascito” che quantifica i benefici determinati dalla consegna alle generazioni future di ecosistemi sani e ricchi di biodiversità: la stima è di 2.342,5 euro per ettaro ogni anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore