Nel cuore pulsante di Tokyo in vetrina la virtù dell’arte diplomatica

Nel cuore pulsante di Tokyo in vetrina la virtù dell’arte diplomatica

Nel cuore di Tokyo. Quartiere di Roppongi (Minato-ku). Trekking urbano tra grandi complessi immobiliari, design, giardini e opere d’arte a cielo aperto, nel quale spunta anche un’esperienza immersiva nella storia contemporanea, in quello che si potrebbe definire il «museo che non ti aspetti»: come tante cose giapponesi è un luogo discreto, seminascosto, ma di grande emozione, con documenti eccezionali e di particolare ispirazione alla riflessione in un momento così preoccupante dello scenario geopolitico.

Da Rappongi Hills a Azabudai Hills

Inizio la passeggiata da Roppongi Hills, complesso sopra la stazione della Metro di Itchome (linea Namboku). Il complesso immobiliare, tra i più alti di Tokyo, è sede della Mori building Company. Osservatorio panoramico al piano 52. Il complesso, dedicato all’imprenditore Mori Minoru, offre una sintesi progettuale degli spazi che fa leva sull’integrazione tra real estate, business, giardini immersivi e wellness. Emozionante l’ingresso con il grande Ragno Maman, scultura metallica dell’artista Louise Bourgeois che ci ricorda le virtù per stare al mondo e ci introduce idealmente al Museo Mori dedicato all’arte contemporanea di Roppongi Hills. Scendo verso Azabu (area molto antica), zona di ambasciate, templi e santuari, fra i quali spiccano Zozoji e Nishikubo Hachiman. Forte il richiamo della Tokyo Tower, un’altra delle tappe obbligate nei circuiti turistici: maestosa di giorno ricorda la Tour Eiffel, e con le sue luci è sempre un punto di riferimento nelle notti della capitale giapponese.

Tra Roppongi Hills e la Tokyo Tower, un altro moderno complesso immobiliare che unisce shopping, business, arte e natura: Azabudai Hills Mori Jp Tower, celebrato come la struttura edificata più alta del Giappone, visto che supera i 320 metri. Due grandi motivi di attrazione turistica: il Museo digitale Mori, una immersione mozzafiato nella iperrealtà, e la grande scalinata panoramica sulla multiforme struttura urbanistica di Tokyo, al piano 34. Non manca un ricco e multicolore giardino a ricordare sempre il legame forte dello spirito umano con la natura.

Fermata al Museo degli Archivi Diplomatici

Quasi all’ingresso del monumentale Azabudai Hills, due targhe semplici, non molto segnalate al turista, indicano che il complesso ospita l’Archivio centrale diplomatico del ministero degli Esteri del Sol Levante, insieme a quello che viene definito come l’Esposizione/Museo degli Archivi diplomatici. Come perdere una simile occasione, dopo una mattinata all’insegna dell’immobiliare d’eccellenza, del design, delle emozioni dell’arte digitale e dei giardini? E così, la rispettosa accoglienza di due gentili funzionarie apre le porte di questo luogo che raccoglie un eccezionale concentrato di testimonianze che hanno segnato la storia del Giappone moderno e al tempo stesso del mondo. In uno dei poli glamour della Tokyo degli affari un’esperienza inaspettata, che ricorda ed esalta il ruolo della diplomazia nello Stato moderno e segna anche un momento di autocoscienza del Giappone anche rispetto alle fasi drammatiche attraversate dalla sua storia. Nume tutelare di questa esperienza è Yoshida Shigeru, che potremmo definire come il De Gasperi orientale, protagonista e timoniere della rinascita del Giappone dalle macerie nucleari del Secondo conflitto mondiale. L’obiettivo dichiarato di questo spazio museale è mostrare l’evoluzione della storia moderna del Giappone, dalla metà del 1800, attraverso i documenti diplomatici. Restaurazione del potere imperiale, apertura al mondo, costruzione di un Paese sempre più votato al commercio internazionale, tra picchi e cadute. Troviamo le testimonianze relative al Commodoro Perry, americano, e all’ammiraglio russo Putjatin: i grandi Paesi aprono a Oriente.

Fonte: Il Sole 24 Ore