
Nel prossimo bilancio Ue riforme e investimenti finalizzati alla coesione
BRUXELLES – Sarà un anno impegnativo quello della Commissione europea, anno nel quale sono previste 51 iniziative secondo il programma di lavoro pubblicato ieri, mercoledì 12 febbraio. Tra le altre cose, l’esecutivo comunitario illustrerà un progetto di bilancio per il 2028-2034, tutto poi da negoziare tra i Paesi membri. Inoltre, Bruxelles ha annunciato che a breve presenterà la proposta legislativa con cui imporre obiettivi di riduzione delle emissioni nocive del 90% da qui al 2040. La Commissione ha confermato che intende proporre un bilancio più flessibile e più reattivo; soprattutto lascia aleggiare l’idea di creare un qualche legame tra l’uso dei fondi e l’adozione di riforme. Nella comunicazione pubblicata ieri, spiega di voler mettere a punto «per ciascun Paese un piano di riforme e investimenti incentrato sulle nostre priorità comuni, tra cui la promozione della coesione economica, sociale e territoriale». Nelle prossime 12 settimane la Commissione rimarrà all’ascolto della società civile per capirne le attese e i bisogni. Il commissario al bilancio Piotr Serafin incontrerà nei vari Paesi le parti sociali prima di presentare il progetto, atteso in luglio. Più in generale il bilancio conterrà un fondo dedicato alla competitività, un rinnovato strumento di finanziamento dell’azione esterna dell’Unione europea, e nuove misure per garantire il rispetto dello Stato di diritto. Venendo agli obiettivi climatici, nel febbraio dell’anno scorso la Commissione aveva raccomandato una riduzione del 90% delle emissioni nocive entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990 (si veda Il Sole 24 Ore del 7 febbraio 2024). L’obiettivo è intermedio tra il calo del 55% previsto entro il 2030 e il target della neutralità climatica entro la metà del secolo. Si tratta ora di mettere l’obiettivo nero su bianco, prevedendo i tanti dettagli, spesso controversi. Dal febbraio scorso l’atmosfera politica è cambiata radicalmente. La Commissione conferma che il Patto Verde non va smantellato, ma in molti Paesi cresce l’insofferenza nei confronti delle politiche ambientali. Andrà valutato l’impatto che le scelte americane avranno sul dibattito europeo (tra le altre cose il presidente Donald Trump ha annunciato l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi). Infine, sempre ieri Bruxelles ha confermato un piano di semplificazione della legislazione comunitaria (si veda Il Sole 24 Ore del 9 febbraio). Parlando alla stampa da Strasburgo, il commissario Valdis Dombrovskis ha spiegato che la strategia di semplificazione riguarderà molti ambiti, tra cui anche l’agricoltura. Un primo pacchetto di provvedimenti è atteso per la fine del mese.
Fonte: Il Sole 24 Ore