Nell’antica Aragona c’è Saragozza, terra di vino e storia

Nell’antica Aragona c’è Saragozza, terra di vino e storia

È la regione dell’Aragona a custodire l’essenza della Spagna antica. Una terra che risuona dai testi di storia evocando regni, conquiste, culture e popoli, e che ha saputo conservare un’identità forte e autentica. Un passato glorioso di cui è persino possibile assaporarne il sapore grazie al Garnacha, vitigno autoctono che affonda le sue radici nei secoli. Il viaggio in Aragona comincia dal suo capoluogo Saragozza, punto di partenza ideale per scoprire i tesori storici, paesaggistici ed enogastronomici di una regione da vivere e assaporare. Perché Saragozza oggi è riconosciuta anche come capitale mondiale della Garnacha, testimone della relazione del territorio con questo vino intenso e antico. Situata in una posizione strategica tra Madrid e Barcellona, Saragozza è facilmente raggiungibile dall’Italia con voli diretti.

Scoprire l’ arte barocca aragonese

Saragozza si svela come una città di contrasti armoniosi, sempre accompagnata dai sussurri del cierzo, il famoso vento che soffia da nord est, e dallo scorrere del fiume Ebro. Fondata dall’imperatore romano Cesare Augusto che le diede il suo stesso nome, Caesaraugusta, in oltre duemila anni di storia è stata luogo di convivenza di quattro culture, romana, musulmana, ebraica e cristiana, che hanno dato vita al patrimonio monumentale, una varietà che ne ha fatto una città dinamica e accogliente. Per cogliere l’anima di Saragozza è essenziale raggiungere l’emblematica Plaza del Pilar su cui sorgono due cattedrali: la Basilica di Nostra Signora del Pilar e la Seo, la cattedrale di San Salvador. La prima, imponente tesoro dell’arte barocca aragonese, è legata alla Madonna del Pilar, un pilastro di circa trentacinque centimetri con cui la tradizione dice sia giunta da Gerusalemme il 2 gennaio 40 d.C.; considerata centro internazionale di pellegrinaggio mariano, la basilica vivere la più grande partecipazione popolare ogni 12 ottobre con l’offerta di fiori alla Vergine del Pilar, una processione in cui le persone devono vestire gli abiti tradizionali della propria regione spagnola. La basilica custodisce al suo interno magnifici affreschi di Francisco de Goya e, dall’alto di una delle sue quattro torri, si possono ammirare viste panoramiche sulla città e sul fiume Ebro. Più antica è invece la vicina cattedrale del Salvador, nota anche come la Seo, che sorge sui resti dell’antico foro romano e della moschea musulmana. Oggi questo edificio, prima cattedrale cristiana di Saragozza, è un esempio di differenti stili artistici che vanno dal romanico al barocco, dal mudéjar – lo stile del XIV secolo risultato della convivenza fra musulmani e cristiani – al gotico al rinascimentale, e vanta un ricco patrimonio fra cui la spettacolare parete esterna mudéjar, realizzata con mattoni e ceramiche smaltate, dell’annessa Parroquieta de San Miguel Arcángel. Il viaggio nelle diverse epoche storiche che hanno caratterizzato Saragozza continua nell’Aljafería, il palazzo della gioia, attuale sede Parlamento di Aragona, fortezza dell’XI secolo in cui ritrovare la storia millenaria e architettonica della città.

Tradizione vinicola e gastronomica

A Saragozza il fascino storico e culturale si unisce al tema enogastronomico del vino Garnacha, una delle cinque varietà di uva più apprezzate al mondo. Un antico vitigno autoctono aragonese che si adatta al meglio al clima poco piovoso e molto ventilato, un vino divenuto uno dei pilastri dell’eccellente panorama gastronomico dell’Aragona, che vanta quattro denominazioni di origine vitivinicole, di cui le prime tre si trovano nel territorio della provincia di Saragozza: Campo de Borja, una zona di vigneti ai piedi del Moncayo, la montagna più alta della catena del Sistema Iberico, dove si consiglia la visita alla cantina Bodegas Aragonesas per degustare ottimi vini; Cariñena, una delle zone vitivinicole più ricche di tradizione; Calatayud, che si estende fra colline e altipiani fino ai mille metri e Somontano. Saragozza, riconosciuta come Capitale Mondiale della Garnacha, è divenuta punto di riferimento per questo vino di cui ne valorizza l’eredità culturale organizzando eventi a tema – dal 30 maggio all’8 giugno scorsi, si è tenuta la prima edizione del Festival della Garnacha; visite a cantine e vigneti; esperienze enogastronomiche e la creazione, nel cuore della città, del vigneto ornamentale Giardino della Garnacha. L’Aragona si svela anche attraverso i sapori della cucina, che combina tutte le eccellenze del suo territorio. Oltre ai pregiati vini Garnacha, hanno la denominazione di origine anche l’agnello Ternasco aragonese, il prosciutto di Teruel, l’olio della Bassa Aragona e della Sierra del Moncayo. Fra i prodotti più gustosi e speciali emergono la borragine, il tartufo nero, lo zafferano del Jiloca e una grande varietà di formaggi locali. Saragozza è nota per il Tubo, l’area dedicata alla degustazione di tapas, il mercato centrale, e ristoranti che combinano sapientemente i sapori tradizionali in esperienze culinarie all’avanguardia, come da La Clandestina o La Flor de Lis. La città è altresì famosa per la tradizione cioccolatiera, fu nel 1534 che ai monaci del Monastero de Piedra arrivò il primo cacao; fra le delizie locali c’è la Frutas de Aragón, frutta candita coperta di cioccolato, quella autentica si acquista nella storica pasticceria Fantoba.

Ospitalità

Per un soggiorno di charme nel cuore di Saragozza c’è il boutique hotel Avenida. Il viaggio nella cultura ed enogastronomia aragonese continua nella provincia di Saragozza con la visita al Monasteiro de Veruela, il primo monastero cistercense in Aragona, che attualmente ospita anche il museo del vino; celebre per la popolare festa del Cipotegato che si celebra il 27 agosto, la cittadina di Tarazona invita ad una visita nel suo centro storico e alla Cattedrale di Santa María de Huerta, esempio unico di eredità gotica, mudéjar e rinascimentale. Per un soggiorno speciale in zona c’è il Castello del Belbuente, un palazzo-castello del X-XVI secolo completamente restaurato e ricco di storia, dove gli ospiti incontrano lo scrittore spagnolo Luis Zueco, gestore della struttura. Lasciato il territorio di Saragozza il viaggio continua verso un’altra provincia dell’Aragona, quella di Teruel, dove le eccellenze culinarie raccontano storie antiche. Come quella del caseificio Sierra de Albarracín che, dal 2006 seguendo la tradizione dei pastori locali, produce prelibati e pluripremiati formaggi artigianali. È anche grazie a questo prodotto che si scopre Albarracín, uno dei borghi più belli della Spagna, un’eredità architettonica medievale e musulmana di grande fascino; per una sosta gourmet in questo villaggio c’è il ristorante El portal. Prima di lasciare l’Aragona il suggerimento è spingersi fino a Teruel per ammirare ancora l’incredibile patrimonio dello stile mudéjar che, in questa cittadina, si esprime attraverso le sue eccezionali torri e il prezioso soffitto a cassettoni della Cattedrale di Santa María de Mediavilla, ma la cittadina incanta anche per la leggenda dei suoi amanti, cui è dedicato un mausoleo da visitare. Un viaggio fra bellezze storie, sapori gustosi e il profumo intenso della Garnacha.

Fonte: Il Sole 24 Ore