Nelle aziende familiari avanza la NextGen
Cinque su cento nei cda. Se il dato di partenza non è esaltante, con uno limitata presenza dei giovani, in questo caso under 40, all’interno dei board delle aziende familiari, il trend di sviluppo è tuttavia evidente, con la nuova generazione di imprenditori in grado di ritagliarsi spazi crescenti nella gestione e nel controllo delle imprese.
E’ il senso di fondo della ricerca promossa da Kpmg e Ubs all’interno del riconoscimento annuale “Ambasciatori d’Impresa”, realizzato con il supporto del Politecnico di Milano e in collaborazione con Elite di Borsa Italiana. Analisi che va ad indagare nell’edizione 2025 il ruolo della NextGen all’interno delle aziende a controllo familiare. Realtà ampia quella rappresentata dal campione, oltre 4mila realtà con ricavi di oltre 50 milioni che sviluppano oltre un quinto del Pil, una massa di oltre mille miliardi di fatturato e 2,2 milioni di occupati.
Nel percorso legato al passaggio generazione ciò che emerge è un quadro di luci e ombre. Se infatti più del 99% dei Ceo ha più di 40 anni e la presenza di donne ai vertici è ancora limitata (meno del 20% dei board), si osservano tuttavia dati migliori allargando lo sguardo alla quota di capitale controllata dai giovani, che nell’11% dei casi è quella di controllo.
Giovani generazioni che in media hanno un elevato tasso di formazione (tre 26 e 40 anni sono laureati per il 73%, nel 23% dei casi con un Mba), ed esperienze esterne importanti, della durata media di 17 mesi, in un terzo dei casi trascorsi all’estero.
Se la transizione non avviene forse con la rapidità auspicata, trattasi però non più di una foresta pietrificata ma di un universo in movimento, come testimoniato dai racconti delle aziende coinvolte nell’evento, arrivato alla seconda edizione.
Fonte: Il Sole 24 Ore