Neos, verso il miliardo di ricavi con il lungo raggio

Neos, verso il miliardo di ricavi con il lungo raggio

Mercoledì 4 giugno a Bari atterrerà il primo volo che collega New York con il capoluogo pugliese mentre entro fine giugno Neos riceverà da Boeing il 18esimo aereo della flotta. Nell’arco di un decennio la compagnia aerea, parte di Alpitour World uno dei principali player europei nel settore turistico, ha raddoppiato il numero degli aerei e di questi 6 sono impiegati nelle tratte intercontinentali. Una flotta che nel 2024 ha trasportato oltre 2,3 milioni di passeggeri verso oltre 183 aeroporti in 62 Paesi. Un percorso di crescita che negli ultimi anni ha fatto decollare il fatturato. «Penso che la compagnia terminerà il 2025 con un fatturato di 850 milioni, 2,5 milioni di passeggeri trasportati e saremo pronti al miliardo tra 2 o 3 anni. Oggi siamo più grandi della ex seconda compagnia italiana (Meridiana ndr)» spiega Carlo Stradiotti, amministratore delegato di Neos. Una crescita attesa di poco superiore al 9% dopo un 2024 chiuso con 777 milioni di ricavi e un utile netto di 40 milioni. Il lungo raggio sta diventando sempre più parte del core business della compagnia e la conferma indirettamente arriva dal Bari – New York, il primo collegamento che unisce le due metropoli. «Ne ha parlato anche il New York Times e negli Usa c’è grandissimo interesse, l’attenzione per questa rotta e la vendita dei biglietti è superiore alle aspettative – continua l’ad -. I tassi di riempimento in base alle prenotazioni sono interessanti e non è stato necessario ricorrere a promozioni». In altre parole per i turisti nord americani diventa più veloce e comodo raggiungere, per esempio, gli alberghi diffusi di Matera, dove il Gruppo ha recentemente aperto il nono hotel della collezione VRetreats, il Salento o Bernalda dove Francis Ford Coppola ha Palazzo Margherita, hotel 5 stelle. Senza dimenticare il turismo delle radici, con oltre diciotto milioni di americani che rivendicano le loro origini italiane.

«Sta andando benissimo anche la rotta Palermo -New York inaugurata nel giugno 2024 e che riprenderà il prossimo 6 giugno» aggiunge Stradiotti. In vista della stagione delle vacanze dal suo osservatorio privilegiato l’ad vede «segnali positivi ma sarà una estate diversa, più difficile rispetto le due precedenti per effetto della geopolitica e delle fluttuazioni delle Borse. Ora negli Usa chi vuole fare un acquisto voluttuario riflette, valuta meglio il da farsi. Per il prossimo inverno c’è una maggiore sensibilità al prezzo per spendere il giusto».

Per la prossima stagione invernale il vettore punterà su due mercati dell’Est Europa: Repubblica Ceca e Polonia «nazioni con tassi di sviluppo economico superiori al nostro e una popolazione giovane» sottolinea Stradiotti. Neos in questi paesi offrirà una serie di collegamenti a lungo raggio verso Colombia, Repubblica Domenicana, Thailandia, Madagascar e Zanzibar. Destinazioni turistiche da servire come un vettore commerciale ma l’ad precisa che «Neos è la compagnia di riferimento del turismo organizzato, sia incoming che outgoing, e non vogliamo diventare una compagnia low cost. Cerchiamo di trovare uno spazio nel core business che è cambiato nelle modalità distributive e ora qualunque volo ha bisogno di essere venduto su tutti i canali perché il “vecchio” modello charter non esiste più. Restiamo un vettore a servizio di Alpitour World con una integrazione unica ma anche con altri soggetti dell’industria turistica. Attualmente tra traffico turistico e di linea siamo ad un rapporto 70-30».

La compagnia opera con 4 hub di cui quello di Malpensa è il principale, ma nel dopo covid c’è una anomalia sui prezzi del carburante avio. «Fino al 2019 i prezzi nei maggiori scali italiani erano allineati – continua l’ad -. Per qualche motivo dopo il prezzo a Malpensa è cresciuto con un differenziale tra i 40 e i 50 dollari la tonnellata rispetto a Fiumicino e Napoli. Un extra costo per le compagnie aeree che va a penalizzare gli operatori che hanno deciso di avere base a Milano Malpensa, ma non se ne comprendono le ragioni. Non capiamo se si tratta di problematiche infrastrutturali o commerciali su cui è urgente lavorare a tutela della competitività dello scalo lombardo. Per Neos è una maggiore spesa vicina ai 4,5 milioni l’anno».

Fonte: Il Sole 24 Ore