Netanyahu all’Onu tra i fischi: «Dobbiamo finire il lavoro». A Gaza ancora 47 morti

Netanyahu all’Onu tra i fischi: «Dobbiamo finire il lavoro». A Gaza ancora 47 morti

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Show del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’Onu tra fischi, proteste e applausi. Decine di delegazioni lasciano la sala prima dell’intervento che tra quiz, mappe e Qr code appuntato sulla giacca per ricordare «le atrocità del 7 ottobre» annuncia che Israele non si fermerà a Gaza. «Vogliamo finire il lavoro il più velocemente possibile», afferma Netanyahu, definendo «senza fondamento» le accuse di genocidio e di affamare la popolazione. È di 47 morti l’ultimo bilancio degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Tra le vittime, anche un’operatrice umanitaria Oxfam

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha assicurato che il suo Paese non abbandonerà il Trattato di non proliferazione nucleare, anche se le sanzioni Onu dovessero tornare in vigore come previsto questo fine settimana. «Non intendiamo abbandonae il Tnp», ha dichiarato Pezeshkian ai giornalisti a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, avvertendo che «le potenze straniere stanno cercando un pretesto superficiale per incendiare la regione». Gli ha fatto eco l’ayatollah Ali Khamenei: «La controparte che ci troviamo di fronte (gli Usa, ndr) non mantiene le proprie promesse in alcun ambito. Loro mentono, lanciano minacce militari. Non possiamo negoziare e fare accordi con una controparte del genere», ha scritto su X il leader supremo dell’Iran, aggiungendo che «gli Stati Uniti potrebbero bombardare ancora i siti nucleari iraniani o assassinare ufficiali militari iraniani se ne avessero la possibilità». Proprio nelle stesse ore, l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, l’Aiea, ha dichiarato di aver ripreso le ispezioni in Iran questa settimana, dopo una pausa in seguito agli attacchi statunitensi e israeliani agli impianti atomici di Teheran. «Le ispezioni sono riservate e non possiamo confermarne l’ubicazione, ma possiamo confermare che le ispezioni hanno avuto luogo questa settimana», ha affermato in una nota.

È stato di 47 morti il bilancio degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza di venerdì 26 settembre, di cui 28 a Gaza City. Tra le vittime, anche un’operatrice umanitaria Oxfam.

Nell’incontro a margine dell’Assemblea dell’Onu Donald Trump ha dichiarato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere disponibile a revocare le restrizioni all’uso da parte di Kiev di armi a lungo raggio americane per colpire all’interno della Russia. Lo ha riferito al Wall Street Journal un alto funzionario Usa. È stato il leader di Kiev a chiedere a Trump più missili a lungo raggio e l’approvazione per usarli per colpire obiettivi sul territorio russo. Il tycoon ha risposto di non essere contrario all’idea, ma non si è impegnato a farlo.

Fonte: Il Sole 24 Ore