Netanyahu: «Piano Trump su Gaza molto buono, idea nuova»
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Trump: «Meglio accordo con Iran che bombardarlo a più non posso»
Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha affermato che preferirebbe raggiungere un accordo con l’Iran piuttosto che «bombardarlo a più non posso», aggiungendo che Israele non avrebbe effettuato un attacco se si raggiungesse un accordo. «Vorrei che si facesse un accordo con l’Iran sul non-nucleare. Preferirei questo piuttosto che bombardarlo a più non posso», dice al New York Post in un’intervista intitolata «Don of a New Age». «Non vogliono morire. Nessuno vuole morire», dice. «Se facessimo l’accordo, Israele non li bombarderebbe», afferma.
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Trump «purga» il Kennedy Center e si proclama presidente
Donald Trump si proclama presidente del Kennedy Center, infliggendo un nuovo colpo alle istituzioni di Washington che ha deciso di smantellare insieme al first buddy Elon Musk. In una mossa a sorpresa, il presidente ha azzerato i vertici dell’istituto culturale e ne ha assunto la guida entrando a gamba tesa in uno dei simboli della cultura americana, accusato di promuovere tendenze ’woke’ con i suoi spettacoli, quali lo show di drag queen consentito lo scorso anno. Trump ha un contenzioso aperto con il Kennedy Center fin dal suo primo mandato, quando non si presentò alla consegna dei premi annuali perché alcuni membri dell’istituto lo avevano criticato. «Renderemo il Kennedy Center di nuovo grande. Ho messo fine» ai mandati di «alcuni dei membri del Board of Trustees, incluso il presidente, perché non condividono la nostra visione di un’età dell’oro per le arti e la cultura”» ha annunciato il presidente sul suo social Truth, vendicandosi così delle critiche ricevute in passato.
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Netanyahu: «Piano Trump su Gaza molto buono, idea nuova»
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu definisce il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i palestinesi da Gaza «molto buono, la prima idea nuova da anni». «Ha il potenziale per cambiare tutto a Gaza», afferma Netanyahu in un’intervista rilasciata a Fox News prima del suo rientro da Washington. «Non è uno sfratto forzato, né una pulizia etnica. Tutti parlano di Gaza come di una prigione a cielo aperto, e allora perché tenere questa gente in prigione? I cittadini di Gaza potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione, a patto che rinneghino il terrorismo».
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Fonte: Il Sole 24 Ore