
No alcol e low alcol, nasce l’esperto in cocktail a bassa gradazione
Nuove abitudini di consumo e nuove professioni. Castagner, marchio di Acquavite spa, fondata nel 1996 a Visnà di Vazzola (Treviso) da Roberto Castagner enologo, mastro distillatore e ad dell’azienda, un fatturato di circa 15 milioni di euro – ha inserito nel proprio organico una figura che non esisteva: è lo Zero Specialist: un barman preparato a spiegare come preparare, servire e raccontare i cocktail analcolici realizzati con i nuovi prodotti Zero Alcol.
Il debutto
Una richiesta in crescita: da una parte i consumatori, che da mesi sentono continuamente parlare di cocktail no-lo (che stanno per no o low alcol), ma che senza gli stimoli giusti finiscono col chiedere sempre un generico analcolico. Dall’altra i gestori di bar e ristoranti, alle prese con croniche carenze di personale, e con stagionali che non hanno le competenze specialistiche nè il tempo per conoscere, imparare e poi raccontare le novità.
Per questo è stato messo al lavoro Daniele Candosin, 39 anni e una lunga esperienza da barman, nuovo Zero Specialist di Castagner, che ha iniziato il suo lavoro due mesi fa partendo dalle spiagge del litorale veneto, dove la GenZ in vacanza fa sentire la preferenza per l’aperitivo analcolico; a Jesolo in pochi giorni ha coperto oltre 40 locali, dai ristoranti ai bar sulla spiaggia. Il risultato: oltre due terzi dei locali a seguito di questa “lezione” ha successivamente ordinato il prodotto all’agente di riferimento, in media il 50% in più rispetto a un nuovo prodotto presentato in modo tradizionale. « la conferma – continua Castagner – che i bar sentono che c’è voglia di novità, soprattutto tra i più giovani, ma un cocktail richiede tempo e mani esperte, per questo deve cambiare anche la nostra proposta dedicata a questo tipo di consumo: un servizio diverso, formazione in loco e soluzioni che semplifichino il lavoro senza perdere in qualità».
Il mercato
Il contesto è quello di un mercato nel quale le aziende italiane con prodotti di qualità faticano a trovare spazio: il settore è dominato dalle grandi multinazionali e occorre aguzzare l’ingegno. Come spiega Roberto Castagner: «Puoi fare un grande prodotto, studiando e selezionando le botaniche migliori, riducendo persino gli zuccheri, distinguendoti notevolmente da un qualsiasi analcolico industriale fatto con zucchero e aromi artificiali; ma se non riesci a spiegarlo, nessuno lo ordinerà».
Rispetto allo scorso anno i prodotti a marchio Castagner – azienda fondata nel 1996 a Visnà di Vazzola (Treviso) – crescono del 5,5%. I 50 i dipendenti, supportati da collaboratori stagionali nei mesi di lavoro più intensi, sono quasi alle prese con la stagione della vendemmia. Castagner produce l’equivalente di 4 milioni di bottiglie, ovvero quasi il 15% della produzione nazionale di grappa tra prodotto imbottigliato e grappa sfusa acquistata da altri brand del settore. Le bottiglie vengono distribuite in tutto il Paese attraverso un’organizzazione di vendita che copre, con prodotti diversi, sia il mercato Horeca sia la grande distribuzione e ora anche l’online.
Fonte: Il Sole 24 Ore