Noboa ha perso il referendum più importante, quello che avrebbe reso ancora più precario il mercato del lavoro

Quello era un quesito banale, ovvio. L’Ecuador versa in condizioni molto critiche. Questo è l’unico punto su cui tutti sono d’accordo. E’ così. Vive una crisi profonda: pessime infrastrutture, violenza senza precedenti, infiltrazioni dei narcos in molte istituzioni. Vincoli con molti Paesi, persino europei. Ad esempio con la mafia albanese. Revolucion Ciudadana è una formazione progressista. Eppure il governo di destra guidato da Daniel Noboa, registra un consenso diffuso nel Paese. Come lo spiega ?I dati che vengono diffusi dal governo sono falsi. Il tasso di disoccupazione continua ad aumentare, così come i flussi migratori, sempre più consistenti. Non è tutto, la nostra sovranità è compromessa. L’ambasciatore americano a Quito, Michael Fitzpatrick, ha un rilievo enorme nelle scelte del governo.

I quesiti del referendum, sembrano rafforzare la posizione di Noboa, sul tema della sicurezza. I dati ufficiali dicono che il numero degli omicidi è diminuito.

Il governo dice che ha ottenuto un calo del 60% degli omicidi e che ha creato 60mila nuovi posti di lavoro per i giovani, ma pare chiaro che i giovani non trovino lavoro e nessuno si senta sicuro nelle strade. Gente sequestrata, assassinata, o vittima di estorsioni. Droga e violenza. L’emigrazione continua a registrare dati preoccupanti.

La crisi dell’Ecuador, con riferimento ai crimini del narcotraffico, è un tassello di una crisi regionale insuperabile ?

E’ l’effetto cucaracha (scarafaggio). Quando il crimine internazionale incontra un Paese con misure efficaci in termini di prevenzione e sicurezza, un governo ben organizzato, apparati efficienti, beh, allora cerca altre soluzioni, Paesi, dove prosperare senza troppe difficoltà. Ebbene, oggi l’Ecuador è un Paese molto vulnerabile, disarticolato, con una Stato sociale assente ed è facilmente corrompibile.

Fonte: Il Sole 24 Ore