
Nordio: sul caso Palamara molto è stato insabbiato
«Ma crediamo veramente che il caso Palamara si debba ridurre alle dimissioni più o meno forzate di quattro colleghi, che sono stati dimessi dal Csm, e a quello di Palamara, che addirittura è stato radiato o non vogliamo pensare che dietro ci fosse molto ma molto di più che è stato insabbiato? Noi possiamo anche credere all’asinello che vola, ma non possiamo credere che lo scandalo Palamara si sia limitato a quei quattro poveretti che si sono dimessi». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al convegno di Magistratura Indipendente a Milano Marittima parlando delle degenerazioni delle correnti nella magistratura.
Sulla giustizia: «Criticità ci sono, norme attuative mitigheranno»
Per quanto riguarda la riforma della giustizia, Nordio ha chiarito che «quando sarà approvata la legge, se sarà approvata, anche con il referendum, ma anche prima, cominceremo a pensare alle leggi di attuazione che possano mitigare le criticità che io riconosco esserci in questa legge – ogni legge può essere perfettibile – sempre in un’atmosfera di collaborazione e quasi di amichevole convergenza verso l’obiettivo comune di far funzionare la giustizia». «Sono pienamente d’accordo che questa riforma non c’entra niente con l’efficienza della giustizia», ha aggiunto, ma «non significa che non tenti di rimediare a quella sensazione diffusa, che esiste, ed è inutile negarla, che ci sia una degenerazione correntizia che ha provocato quel pregiudizio da parte del cittadino che ogni volta che accosta l’avvocato la prima domanda che fa è “come la pensa il giudice e a che corrente appartiene”», ha concluso il ministro.
Fonte: Il Sole 24 Ore