Norris si avvicina al titolo a Interlagos. Antonelli ottimo secondo, Ferrari affonda
Nel ventunesimo Gran Premio del 2025, Lando Norris ha conquistato sia la gara sprint del sabato sia la prova della domenica. È un grande ritorno alla vittoria all’Autódromo José Carlos Pace di Interlagos per la McLaren F1 Team, dal 2012, anno dell’ultima firma per la scuderia di Woking grazie a uno degli ultimi gentleman di questo sport, Jenson Button.
Con lui sul podio sono saliti Andrea Kimi Antonelli e Max Verstappen. Per il bolognese è una grande notizia: nello stesso anno in cui debutta in Formula 1, frequentando ancora la scuola superiore, ha già portato a casa un terzo e un secondo posto. Nonostante qualche difficoltà nelle fasi centrali della stagione, il suo contratto è stato riconfermato e anche il morale ne ha beneficiato: oggi per lui il miglior risultato in carriera. Qualcosa di cui leccarsi i baffi, specie pensando alle disgrazie altrui, con riferimento soprattutto al doppio ritiro della Scuderia Ferrari.
Il terzo posto di Max Verstappen è invece una notizia dolce-amara. Da un lato è qualcosa di eccezionale: solo otto piloti nella storia sono riusciti a partire dai box e arrivare sul podio. Lui l’ha fatto come mossa disperata: dopo una qualifica al sedicesimo posto, la sua squadra ha deciso che fosse il caso di sostituire propulsore e trasmissione, ricevendo una penalità per aver superato il numero di cambi di tali componenti nella stagione corrente. Non si può dire che non sia andata bene né che non abbia lottato. Solo che, per la netta superiorità degli avversari — intesi come le McLaren già detentori del titolo costruttori — non ha potuto neanche in questo giro recuperare il ritardo sui due leader della classifica piloti, ma ha solo limitato i danni. O meglio: ha recuperato su Oscar Piastri soltanto, mentre Norris, che era già primo da settimane, continua la sua corsa solitaria. Il destino sembra essere stato comunque equo con Piastri, che perde terreno sull’olandese ma — d’altra parte — una punizione divina gliela hanno sicuramente augurata in tanti.
Nelle fasi iniziali di gara, infatti, dopo una partenza regolare e condizioni meteorologiche stabili, nessuno avrebbe messo in dubbio la fuga di Norris, già partito in pole. Ma erano inizialmente tranquilli anche i primi inseguitori, sorprendentemente. Una quiete solo però apparente: è bastata una safety car, dovuta a una brutta uscita contro il muro, del tutto autonoma, di Gabriel Bortoleto, per rimescolare pesantemente le carte. Lì si è vissuto l’episodio clou di tutta la domenica: Piastri, alla ripartenza, tenta di giocarsela al meglio visto che doveva recuperare teoricamente almeno tre posizioni, ma maldestramente “aggancia” l’incolpevole Antonelli che a sua volta tocca molto male Charles Leclerc. Al ferrarista va il destino peggiore: fuori pista e danni irreparabili a ruota e sospensione. L’inizio del disastro per Maranello: non molto più tardi Lewis Hamilton tampona un avversario, danneggiando anche la propria ala. Dopo aver scontato ai box una penalità di cinque secondi, opta per il ritiro. Un’altra pagina triste per i ferraristi e soprattutto per il morale di Hamilton, mentre Leclerc, almeno oggi, non ha nulla di cui sentirsi in colpa.
La debacle Ferrari ha anche un’altra dimensione. Verstappen, con i suoi 15 punti da cavaliere quasi sempre errante in solitario, permette alla Red Bull Racing di scavalcare la Ferrari al terzo posto nella classifica costruttori. In prospettiva di fine anno, con tre gare rimaste, è bene evidenziare che è praticamente impossibile fare peggio di così per la scuderia di Maranello in questo ambito, visto che l’immediato inseguitore al quinto posto, la Williams Racing, ha un gap incolmabile nell’ordine dei duecentocinquanta punti. Questo “contentino” per Verstappen va inoltre ulteriormente ad aggravare il malumore del sette-volte campione inglese di Maranello, che deteneva dal 2014 il non trascurabile e raro primato di aver raggiunto il podio dopo una partenza dalla corsia box.
Fonte: Il Sole 24 Ore