Nucleare, Trino si candida per il deposito dei rifiuti radioattivi

Una prima apertura rispetto alla possibilità di valutare «una soluzione alternativa» sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi era stata ventilata già a inizio novembre, quando Daniele Pane, sindaco di Trino, cittadina del Vercellese in cui negli anni 60 fu costruita la prima centrale nucleare poi disattivata nel 1990, aveva avanzato la disponibilità a sedersi al tavolo per discutere della questione nel corso di un’audizione in Parlamento. Ora, però, il Comune piemontese ha ufficializzato la sua disponibilità presentando ieri al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin, il “braccio” pubblico deputato al decommissioning degli impianti nucleari e alla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, l’istanza di autocandidatura a ospitare sul proprio territorio il deposito nazionale e il Parco tecnologico.

Attraverso il primo cittadino Pane, l’amministrazione comunale ha così chiesto «di avviare una rivalutazione del territorio al fine di verificarne l’eventuale idoneità». L’autocandidatura è stata approvata con una delibera di giunta ed è condizionata da alcuni fattori, tra cui il buon esito della verifica di idoneità da parte di Sogin e la validazione dell’autorità competente in materia di sicurezza.

Il Comune di Trino, non incluso, va ricordato, nella Cnapi (la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito pubblicato all’inizio del 2021), ha quindi invitato il ministero a mettere in atto una campagna informativa capillare per la popolazione. «Ci tengo a ribadire ancora una volta – ha evidenziato il sindaco – le ragioni di sicurezza e opportunità che hanno sempre guidato l’agire di questa amministrazione. C’è un assoluto bisogno di chiarezza e trasparenza su questo tema e soprattutto bisogna arrivare a una decisione che sia il più condivisa possibile. Ora – ha concluso – la palla passa agli esperti, che diranno se effettivamente il territorio di Trino è idoneo oppure no».

L’annuncio di Trino è stato accolto positivamente dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che, intervenendo su Isoradio, ha definito quella delle autocandidature «la strada giusta». «La disponibilità di Trino ad accogliere il deposito unico nucleare è molto importante e viene accolta positivamente dal governo – ha spiegato il titolare del Mase -. Andrà ora verificata sulla base delle caratteristiche tecniche e di sicurezza che la legge prevede per i depositi di questa natura». Quello del deposito nucleare, ha chiarito ancora Pichetto, che ha fatto inserire nell’ultimo decreto Energia approvato dal governo e ora in fase di conversione alla Camera, una norma che autorizza anche i Comuni esclusi dalla Cnapi a presentare la propria autocandidatura, «non è un problema del passato, ma del presente e dei prossimi decenni, perché ogni giorno l’Italia produce rifiuti nucleari cosiddetti civili, soprattutto di origine ospedaliera – ha proseguito il ministro -. È un problema di piena attualità. I rifiuti del passato, mandati in Francia, in Inghilterra e in parte in Slovacchia sono pochi cask di rifiuti vetrificati, che dobbiamo far rientrare per evitare di continuare a pagare l’affitto ai Paesi che li ospitano, ma non sono la vera questione. L’importante è dare una soluzione al problema che il Paese ha oggi».

Fonte: Il Sole 24 Ore