
Nuova Irpef e pace fiscale, a cosa puntano i partiti della maggioranza
Da un lato la priorità del taglio dell’Irpef, rilanciata da Fdi e Forza Italia. Dall’altro la pace fiscale con la rottamazione delle cartelle, chiodo fisso della Lega. Sullo sfondo il nodo coperture, difficili da reperire per entrambe le misure. E così sotto traccia si consuma la tensione nel governo sul capitolo delle tasse. Giorgia Meloni ha ribadito (prima agli stati generali dei commercialisti e poi all’assemblea di Confcommercio) l’intenzione di concentrare gli sforzi sul taglio dell’Irpef (idea che piace anche ad Antonio Tajani), ossia ridurre la pressione fiscale, «con un’attenzione particolare al ceto medio». Matteo Salvini insiste su pace fiscale e rottamazione delle cartelle, definite non solo “una priorità” ma “una emergenza”.
Fdi : taglio tasse al ceto medio il prima possibile
L’obiettivo di Palazzo Chigi lo ha ricordato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo: un taglio al 33% dell’aliquota dei redditi fino a 50-60mila euro. Un obiettivo «da rendere il prima possibile strutturale. Tutte le altre opzioni in campo dal punto di vista fiscale sono importanti, ma conseguenti a questo sforzo ulteriore che il governo sta facendo», ha incalzato il responsabile economico di FdI Marco Osnato.
Tajani: taglio Irpef prioritario per aiutare il ceto medio
Forza Italia sul fisco è allineata con Fdi. «Io non sono contrario alla rottamazione, ma credo che sia prioritario, se noi vogliamo aiutare il ceto medio, il taglio dell’Irpef: cioè passare dal 35 al 33% allargando la base imponibile fino a 60.000 euro. Questo significa aiutare il ceto medio» ha ribadito il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a Rtl 102.5. E ancora: «Perchè insisto sul provvedimento che deve essere strutturale, non occasionale, perchè la rottamazione è occasionale, il taglio dell’Irpef è strutturale. Perchè ridurre le tasse significa permettere ai cittadini di aumentare i consumi. Se aumentano i consumi, aumenta la produzione industriale ed entrano più soldi nelle casse dello Stato. Questo è un percorso virtuoso che aveva sempre sostenuto Berlusconi». Sui tempi Tajani ha aggiunto che «prima si fa, meglio è. Quindi prima la riduzione dell’Irpef, poi eventualmente la rottamazione.
Salvini al Federale: pace fiscale complementare a taglio tasse
Ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti frena sul taglio dell’Irpef («Abbiamo ancora due anni e mezzo»). La Lega da settimane lavora in asse con Giorgetti per riformulare una proposta giù depositata in Parlamento sulla rottamazione delle cartelle, che costerebbe circa un miliardo di euro. La riunione del Consiglio federale della Lega ha avuto un focus sulla pace fiscale. Come riferisce il partito in una nota, il segretario Matteo Salvini ha chiarito che non si tratta di una soluzione alternativa ad altre proposte degli alleati, ma “complementare”. L’obiettivo della Lega, ha argomentato il leader, è approvare la norma entro l’estate in commissione – prosegue la nota – e averla operativa con la legge di bilancio da inizio 2026. Ancora da definire la platea dell’operazione.
«Io faccio quello che c’è scritto nel programma politico del governo e cerco di renderlo possibile, ma tutti questi annunci sono tutti condivisibili, io li condivido tutti, però a me sta il compito di creare le condizioni affinché si possano verificare”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine della presentazione del Rapporto sulla politica di bilancio dell’Upb, a chi gli chiedeva se pace fiscale e taglio dell’Irpef possono andare insieme in manovra. A chi gli chiedeva se fosse ottimista che si possano, Giorgetti ha risposto: «Io sono realisticamente ottimista»
Fonte: Il Sole 24 Ore