Nuova vita a L’Ancora, l’hotel di Renzo Rosso che inaugura i grandi opening di Cortina

Nuova vita a L’Ancora, l’hotel di Renzo Rosso che inaugura i grandi opening di Cortina

Cortina si sta preparando per le Olimpiadi invernali 2026, ormai all’orizzonte. I cantieri fervono, ma qualcuno ha già finito, come l’Ancora, l’albergo di Renzo Rosso appena inaugurato. Il fondatore di Diesel e presidente del gruppo di moda OTB ha sempre avuto il pallino per l’ospitalità. Aveva iniziato trent’anni fa con il Pelican a Miami, un vecchio albergo davanti a South Beach con poche camere in stile vintage e l’agenzia di modelle Ford al primo piano. Nel 2014, ha aperto il Chiltern Firehouse a Londra con André Balazs e ne hanno fatto un club esclusivo, dove non si possono fare foto, tanto meno se ci sono in giro celebrities, che per questo motivo lo adorano. Con queste esperienze alle spalle Rosso ha fatto l’Ancora di Cortina. «Ne ho girati di posti di montagna, St Moritz, Courchevel…», dice. «Ma nessuno mi ha colpito come le Dolomiti. La forma, il colore…E su quella bellezza speciale ho voluto costruire qualcosa. A Cortina le montagne ti circondano, sembra di essere in un quadro». La fortuna ha voluto che trovasse un hotel storico nella piazza centrale, il primo costruito in paese nel 1826 con le montagne che si vedono da ogni singola camera. Era il posto giusto per un nuovo progetto dove portare a casa (ricordiamo che Rosso è veneto) tutto ciò che ha visto girando il mondo in lungo e in largo per 45 anni. «Vorrei che i miei ospiti si sentissero a casa, ma bisogna conoscerli (e che tornino più volte) per offrire loro un servizio su misura: la temperatura giusta in camera, la candela profumata preferita, la playlist ad hoc». Sono dettagli che non succedono per magia, ci vuole un team preparato dietro le quinte e quindi una formazione continua, cosa che all’Ancora è alla base del concept. Rosso sa perfettamente che il rapporto con l’ospite deve essere costruito giorno per giorno, con un servizio personalizzato ma anche con un design accurato, una spa accogliente ( aprirà più avanti e sarà orientata alla Longevity, ndr), l’attenzione sul cibo, che all’Ancora è scrupolosamente preparato con ingredienti sostenibili di produttori locali: pomodori, patate, melanzane, insalata, se non proprio a km 0, quasi.

L’interior design a firma di Vicky Charles

Il progetto di interior è curato da Vicky Charles, la designer di Soho House, il cui stile si riconosce dai pezzi vintage che danno un tocco di vissuto alle stanze. E torna l’idea di far sentire l’ospite in un ambiente famigliare, caldo, pieno di libri e quadri, proprio come in una bella casa. «Abbiamo lavorato benissimo insieme», dice Rosso. «Vicky è una creativa vulcanica, e durante i lavori, a ogni mia richiesta portava almeno dieci proposte alternative. Penso che entrando in hotel si percepisca subito che c’è stata un’ottima intesa tra noi». Il management è stato invece affidato a Egnazia, un gruppo di gestione alberghiera fondato da Aldo Melpignano per valorizzare l’ospitalità italiana con progetti in tutto il Paese, dalla Puglia alle Dolomiti, dove stanno terminando Castel Badia, un altro cinque stelle molto promettente. Che l’Ancora non sia il solito hotel di lusso, si capisce da tante scelte radicali, il vintage, la gestione, e anche il Brave Club, la discoteca dove è vietato entrare con il cellulare. Si lascia fuori in una cassettiera, al sicuro. Al Brave puoi portare solo te stesso. Quel che succede dentro, resta lì: se per una sera “licet insanire”, lo si può fare senza l’ossessione di essere paparazzato. Un diritto sacrosanto e a quanto pare un bisogno dei tempi, visto che a Londra e New York stanno nascendo diversi locali senza telefono e senza internet, e curiosamente sono frequentati soprattutto dai giovani.

Moda e ospitalità

Anche sul rapporto tra moda e ospitalità, Rosso ha una sua posizione originale: «Oggi le persone sono esposte a tanti marchi diversi con cui si identificano e che mettono assieme per definire il proprio stile. Quando crei un hotel devi tenere conto di questi gusti così complessi. Noi ci proviamo proponendo un servizio su misura, che si affina con il tempo, imparando a conoscere abitudini e preferenze dei nostri ospiti».

Cortina è tuttora una località tradizionale, un po’ old style. Ma con questo progetto e gli altri in arrivo (per esempio il Mandarin Oriental a dicembre), e le Olimpiadi all’orizzonte si coglie un tentativo di aprirsi al mondo. Rosso ci crede fermamente: «Speriamo che questi giochi e questi investimenti portino un po’ di freschezza e modernità. Se riusciamo a mettere in contatto il bel mondo internazionale con la bellezza unica delle Dolomiti, Cortina diventerà the place to be».

Fonte: Il Sole 24 Ore