Nuovo sito sessista, da Barra a Ferragni spogliate dall’AI. Accertamenti della polizia postale

Nuovo sito sessista, da Barra a Ferragni spogliate dall’AI. Accertamenti della polizia postale

Saranno avviati accertamenti da parte della polizia postale sulla natura dei contenuti pubblicati sull’ultimo sito sessista scoperto in rete, SocialMediaGirls.com, che utilizzerebbe l’intelligenza artificiale per creare immagini pornografiche. A denunciare sui social l’esistenza della piattaforma è stata la giornalista e scrittrice Francesca Barra, raccontando di aver scoperto su un sito per adulti immagini che la ritraevano nuda generate con l’intelligenza artificiale. Sul portale c’è anche un’apposita categoria “Ai undress anybody” e una sezione “Italian nude vips”: tra le vittime Ferragni, Balivo, Mango e anche Sophia Loren.

Siti sessisti, Semenzato: «Commissione al lavoro, tra temi identificazione autori e sanzioni adeguate»

«La Commissione ha quasi completato il ciclo di audizioni e sta predisponendo la bozza della relazione sulla dimensione digitale della violenza di genere in Italia alla luce anche della nuova legge sulla intelligenza artificiale 132 del 2025». È quanto afferma all’Adnkronos la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato, riguardo al filone di inchiesta aperto dall’organismo parlamentare dopo i casi di siti sessisti. «Sono emersi i temi della responsabilità e dell’identificazione – continua Semenzato – A tal proposito è evidente la necessità di individuare immediatamente gli autori degli illeciti e approntare sistemi sanzionatori adeguati a carico delle piattaforme che, nonostante le segnalazioni, faticano a rimuovere i contenuti. Le norme si stanno attualizzando pensiamo all’introduzione dell’articolo 612 quarter. Ma è emerso anche preponderante il tema della educazione digitale non solo per le nuove generazioni ma anche per gli adulti – conclude – Rimane significativo anche il tema della denuncia che, molto spesso, non viene sporta nella erronea convinzione che “se non c’è un contatto fisico non è violenza”. Giornaliste, colleghe parlamentari, influencer e in generale persone note possono contribuire proprio a evidenziare il valore della denuncia. La Commissione non mancherà di sentire tutte le voci coinvolte e che vorranno contribuire al lavoro».

Fonte: Il Sole 24 Ore