Occupazione, imprese a caccia di 526mila lavoratori in Italia: ecco dove c’è posto

Ma resta la situazione paradossale che, nonostante la ripresa, per il 36,4% di assunzioni le imprese dichiarano difficoltà di reperimento, una cifra che sale al 51,6% per gli operai specializzati, al 48,4% per i dirigenti, al 41,4% per le professioni tecniche e al 37,7% per le professioni intellettuali e scientifiche. Percentuali altissime per il nostro Paese che vanta il triste primato di avere un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa e un tasso di occupazione giovanile tra i più bassi. Ebbene delle 526.250 entrate programmate a settembre, ben 158.230 (30%) riguardano giovani under 29.

Saldatori e fabbri introvabili

Quali sono le figure di più difficile reperimento? I fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%), fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati (65,8%), artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,5%). Sono difficili da reperire anche i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%) e gli ingegneri (47,8%). La mancanza di esperienze pregresse, le competenze inadeguate, sono tra i principali problemi lamentanti dalle imprese, anche se i sindacati chiamano in causa anche le retribuzioni offerte. Resta, comunque, la difficoltà di fare incontrare domanda e offerta di lavoro.

Assunzioni a tempo determinato

A trainare la domanda di lavoro sono soprattutto i contratti a tempo determinato: sono 275mila, pari al 52,3% delle entrate programmate. Seguono i contratti a tempo indeterminato (109mila), i contratti di somministrazione (49mila), altri contratti alle dipendenze (37mila), i contratti di apprendistato (28mila), altri contratti (18mila) e i contratti di collaborazione (10mila).

A livello territoriale le maggiori difficoltà di reperimento dei profili richiesti riguardano le imprese del Nord est (41,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest (36,3%), Centro (34,0%) e Sud e Isole (33,2%).

Fonte: Il Sole 24 Ore