Offerte per gli over 60 e tasse al 12,5%: il risparmio postale resta un evergreen
Nell’ultimo anno l’andamento della raccolta postale ha mostrato un andamento stabile, nonostante la riduzione dei tassi di interesse abbia spinto verso il basso i rendimenti. Le masse gestite, tra libretti postali e buoni fruttiferi, superano ampiamente i 300 miliardi e hanno un’ampia diffusione presso le famiglie italiane: i clienti sono 27 milioni. I buoni fruttiferi posseduti da risparmiatori a fine dicembre 2024 erano 39 milioni; il valore complessivo di questi strumenti finanziari in circolazione era pari a 230 miliardi. I clienti dei libretti postali erano 31 milioni, per un valore complessivo di 94 miliardi.
Le celebrazioni alla Nuvola con Mattarella
Questi prodotti continuano ad essere apprezzati dagli italiani anche se, in realtà, hanno una certa età. Il 30 ottobre ricorrono i 150 anni dalla nascita del risparmio postale: l’evento viene celebrato alla Nuvola dell’Eur a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei vertici di Cdp e di Poste Italiane. Poste colloca presso i propri sportelli fisici, ma non solo. Buoni e libretti postali possono essere acquistati anche online o da smartphone. Il libretto postale è un conto di deposito che permette di depositare e prelevare liberamente denaro, mentre i buoni fruttiferi postali sono strumenti di investimento che prevedono un capitale vincolato per un periodo di tempo prestabilito, con un rendimento legato alla durata del deposito.
L’appeal: tasse basse e capitale garantito dallo Stato
Una recente indagine Doxa, bastata su un campione di 1.500 persone, ha evidenziato la preferenza del libretto postale rispetto a prodotti concorrenti, come i conti deposito, nel 63 per cento dei casi. Nel caso dei buoni fruttiferi, il 75% ha preferito gli strumenti gestiti da Cdp e collocati da Poste rispetto ad altre obbligazioni. La motivazione addotta è il capitale garantito dallo Stato, l’assenza di spese e la tassazione sui rendimenti. I buoni fruttiferi postali sono soggetti a una tassazione sugli interessi del 12,5per cento. È inoltre prevista un’imposta di bollo dello 0,2% sul valore complessivo del capitale solo se questo supera i 5 mila euro; in caso contrario, l’imposta non è dovuta. Per importi pari o inferiori a 5 mila euro, l’imposta di bollo non è dovuta.
Da luglio i Libretti più convenienti per gli over 60
L’estate scorsa Poste ha lanciato iniziative volte a favorire i clienti over 60 che acquistano libretti postali. Tra queste tassi di interesse più elevati, rispetto a quelli disponibili sui libretti ordinari. Esenzioni parziali o totali sulle imposte, applicabili su alcune operazioni o sulle spese di gestione annua. Uno degli aspetti di maggiore impatto riguarda la nuova normativa sui calcoli dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che dal 2025 ha previsto, come previsto da normativa e circolari Inps, una esclusione automatica dal patrimonio mobiliare fino a 50mila euro per nucleo familiare relativamente a titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Questa innovazione implica che, ai fini della dichiarazione sostitutiva unica per la richiesta di agevolazioni sociali o bonus, non venga conteggiata questa parte di risparmio se non supera la soglia, facilitando l’accesso a molte prestazioni soprattutto per chi basa la propria ricchezza prevalentemente su questi strumenti sicuri.
La convenzione con Cdp siglata lo scorso anno
Il collocamento della raccolta postale attraverso gli uffici e i canali distributivi di Poste Italiane è regolata da una convenzione triennale: l’ultima è stata sottoscritta nel 2024.L’accordo prevedeva l’adeguamento dell’offerta alle nuove esigenze della clientela, in particolare quella più giovane; un aumento degli investimenti volti al continuo miglioramento dei servizi e dei processi di gestione del risparmio postale in ottica omnicanale, affiancando i canali digitali alla rete fisica tradizionale. Secondo i termini approvati, è previsto che la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di buoni e libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,6 miliardi di euro e un massimo di 1,9 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati. La remunerazione prevede, da una parte, obiettivi di raccolta netta su buoni e libretti e, dall’altra, una metodologia mista, in parte legata a commissioni up-front (differenziate per anno di emissione e tipologia del buono) e in parte a commissioni di gestione annue (differenziate per anno di emissione del buono), che meglio garantisce la sostenibilità del servizio.
Fonte: Il Sole 24 Ore