
Oleum Spec, a valutare la bontà dell’olio extravergine d’oliva sarà il naso elettronico intelligente Made in Emilia
È dagli anni Novanta che il naso elettronico ha iniziato a diffondersi nell’industria alimentare, ma è la prima volta che le “narici artificiali” si dotano di intelligenza artificiale e sono in grado di auto-apprendere e affiancare i panel sensoriali umani nella valutazione oggettiva delle caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine di oliva (Evoo). Si chiama Oleum Spec il nuovo dispositivo sviluppato da Olitalia (marchio della famiglia Cremonini di olii e aceti) e Lab Service Analytica (Pmi bolognese specializzata in analisi alimentari e ambientali) presentato oggi a Bologna presso BI-REX, il competence center che assieme all’Alma Mater e all’Istituto per l’Olivicoltura-ZRS Koper ha contribuito allo sviluppo del progetto da oltre 700mila euro, cofinanziato con fondi PNRR.
La tecnologia combina sensori ad alta sensibilità (basati su gascromatografia e spettrometria a mobilità ionica) con un software capace di autoapprendere, addestrato da panel ufficiali di assaggiatori per riconoscere difetti, pregi, aromi e intensità dell’olio Evo. L’obiettivo dichiarato è duplice: ridurre il margine di errore umano nelle analisi sensoriali e accelerare i tempi di controllo qualità, oggi rallentati dalla necessità di eseguire test organolettici obbligatori previsti dai regolamenti UE 2104/22 e 2105/22.
Oleum Spec, attualmente in fase di validazione, si rivolge all’industria olearia e ai laboratori conto terzi ed è in grado di stimare la shelf life del prodotto, standardizzare il blending degli olii e garantire tracciabilità e replicabilità delle valutazioni organolettiche. «Una rivoluzione per un settore che storicamente innova poco – afferma Angelo Cremonini, presidente di Olitalia, azienda familiare con 311 milioni di fatturato, un sito a Forlì dedicato all’olio e uno a Spilamberto, nel Modenese, per gli aceti e una distribuzione presente in 120 Paesi – ma che oggi ha bisogno di strumenti oggettivi per affrontare la competizione internazionale».
Il dispositivo non sostituisce il panel test, ma lo affianca: il software viene allenato tramite campionamenti effettuati da Olitalia, mentre Lab Service Analytica ha sviluppato l’architettura strumentale e digitale. Il valore aggiunto rispetto ai nasi elettronici tradizionali – in uso da oltre trent’anni in settori come l’alimentare, la medicina, il monitoraggio ambientale e l’industria chimica – sta proprio nell’integrazione con l’intelligenza artificiale, che consente una classificazione dinamica degli odori, l’adattamento a nuove matrici e una progressiva riduzione della variabilità delle misure.
«Con Oleum Spec – aggiunge Ivano Battaglia, Ceo di Lab Service Analytica – trasformiamo risultati scientifici in soluzioni analitiche per l’industria, grazie a un team interdisciplinare e a un network consolidato di ricerca pubblica e privata». L’azienda di Anzola Emilia, attiva dal 1984 con un fatturato di 8 milioni, vanta esperienza nel monitoraggio ambientale e nella sensoristica per la sicurezza alimentare.
Fonte: Il Sole 24 Ore