-U41224314670WXE-1440x752@IlSole24Ore-Web.jpeg?r=1170x507)
Oli usati, in Italia nel 2024 cresce la raccolta a 188mila tonnellate
Cresce in Italia il recupero degli oli minerali esausti: nel 2024 ne sono state raccolte 188mila tonnellate contro le 183mila del 2023 (e le 181mila nel 2022): la rigenerazione si conferma al 98%, in un contesto dove la media Ue si ferma al 61%. Sono i numeri del Rapporto di sostenibilità di Conou, consorzio di riciclo degli oli lubrificanti, che permettono ai motori a combustione di funzionare.
La maggior parte dal Nord
Oltre il 56% del totale raccolto arriva dal Nord Italia e vede in cima alla lista delle regioni produttrici la Lombardia (21%) seguita dal Veneto (11%); le regioni del Centro contribuiscono con una raccolta del 18% (solo dal Lazio viene il 7% e dalla Campania l’8%). Al Sud e alle isole viene ascritto il 26%.
La chiusura del ciclo degli oli lubrificanti, sotto la guida di Conou, è avvenuta in Italia nel 2024 attraverso il lavoro di 58 concessionari che hanno ritirato l’olio da 103mila produttori (attraverso 6.907 conferimenti con 673 automezzi): il 12% di origine industriale e l’88% da officine meccaniche. Completano la filiera del consorzio due imprese e tre impianti di rigenerazione. Delle 188mila tonnellate raccolte, 185mila sono state infatti avviate a rigenerazione, 2.400 a termovalorizzazione, 200 a termodistruzione.
Sul fronte economico-sociale, nel 2024 il sistema Conou ha generato un impatto diretto di oltre 73,4 milioni di euro (in calo rispetto agli 81,3 del 2023), occupando oltre 1.850 persone (erano 1.857 nel 2023).
Le aziende familiari
«Siamo un consorzio indipendente e senza fine di lucro», ricorda il presidente Riccardo Piunti: «La raccolta non richiede contributi pubblici ma utilizza risorse dei soli soggetti consorziati grazie al principio di responsabilità estesa del produttore. Guardiamo con attenzione alle nostre tante aziende familiari che affrontano un cambio generazionale e cerchiamo di integrare i potenziali nuovi attori».
Fonte: Il Sole 24 Ore