Oltre 578mila imprese extra agricole italiane negli ultimi sei anni hanno investito sulla Green economy
Dai nuovi settori dell’ingegneria agli installatori degli impianti solari. Le aziende italiane cercano sempre più profili qualificati legati alla sostenibilità ambientale. Sono i cosiddetti «green jobs», che nel 2024 sono stati 3,3 milioni in tutto il Paese, il 13,8% del totale degli occupati. A dirlo è il sedicesimo rapporto GreenItaly realizzato da Unioncamere, Fondazione Symbola e Centro studi Tagliacarne, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, presentato a Roma, presso la sede di Unioncamere di Piazza Sallustio, mentre è in corso in Brasile la Cop30.
Cresce la richiesta di profili e competenze nell’ambito della sostenibilità ambientale
Dati che confermano la ricerca sia di profili con competenze nell’ambito della sostenibilità ambientale, sia figure professionali in fase di riconversione o evoluzione per la transizione green. Nel 2024 i green jobs sono 3.298 mila unità, in crescita del 4,3% (+135 mila unità) rispetto al 2023, con una quota sul totale degli occupati pari al 13,8%. Con aumenti in quasi tutto il Paese. L’unica area a essere calata è il Centro (-0,5%). La suddivisione, dunque, vede in testa il Nord-Ovest con il 32,8% dei «green jobs», seguito dal Nord-Est (23,6%), il Mezzogiorno (23,1%) e il Centro (20,5%). Quelli che vengono cercati dalle aziende sono i profili specializzati in settori più emergenti, come gli ingegneri solari, dell’elettronica di potenza o delle energie rinnovabili. Ma anche alcune professioni «classiche» riadattate in chiave green, come l’urbanista o il responsabile della conformità alla sicurezza.
Oltre 578mila imprese extra agricole negli ultimi sei anni hanno investito nella Green economy
Negli ultimi sei anni, 578.450 aziende extra-agricole hanno investito sulla green economy e sulla sostenibilità. Più di una su tre. Chi detiene «brevetti in tecnologie green strategiche – afferma il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – registra in media un livello di produttività più alto del 17%. Il vero limite non è la volontà delle imprese, ma la disponibilità di professionisti qualificati. Le imprese incontrano difficoltà di reperimento per oltre la metà dei green jobs ricercati, e questo blocca gli investimenti».
Dati che, per Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, «confermano la concretezza dell’invito del presidente Mattarella a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitività».
I gap sul territorio
Sui gap territoriali, poi, il report evidenzia «che la differenza tra la performance di ciascuna area analizzata e la media nazionale tende a crescere». In Lombardia ci sono 102.730 aziende eco-investitrici, poi ci sono Veneto (54.970), Lazio (50.960), Campania (50.980) ed Emilia-Romagna (47.640).
Fonte: Il Sole 24 Ore