
Omi: nel II trimestre compravendite di case cresciute dell’8,1% in un anno
Le tensioni geopolitiche e macroeconomiche ma anche i tassi che sono progressivamente scesi (anche se ora si sono fermati). Il mercato residenziale, nonostante tutto (o mal si conferma in crescita su tutto il territorio nazionale nel secondo trimestre del 2025 con le compravendite di immobili residenziali che fanno segnare un aumento dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. E’ quanto emerge dalle statistiche dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) disponibili sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. che rileva i dati sulle compravendite nel settore residenziale, non residenziale e dei terreni del periodo aprile-giugno 2025.
Il report
L’incremento – sottolinea il Rapporto – riguarda tutte le aree territoriali, sia nei capoluoghi sia nei Comuni più piccoli. Le grandi città non si sottraggono a questa tendenza, con Torino e Palermo che presentano tassi di crescita a due cifre (+11,3% e +10% rispettivamente).
In salita anche il mercato delle locazioni: a livello nazionale il numero di abitazioni per le quali è stato registrato un nuovo contratto è aumentato dell’1,5% rispetto al 2024.
Gli immobili a destinazione terziaria e commerciali trainano, invece, il non residenziale, cresciuto del 5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. In particolare, gli immobili del settore terziario-commerciale (+6,2%) fanno registrare gli aumenti più vistosi. All’interno di questo comparto, crescono le transazioni di negozi (+6,1%), depositi commerciali (+5,1%) e uffici (+4,2 per cento). Deciso rialzo anche per gli immobili a destinazione agricola (+9,5 per cento). Infine, tornano a salire anche le compravendite dei terreni. Nel secondo trimestre del 2025 è tornato a crescere il mercato dei terreni, che fa registrare un +3,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie soprattutto al traino del Sud e delle Isole: sono stati compravenduti oltre 37mila ettari di terreni, circa 1.100 ettari in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Permangono incertezze e rigidità
Le compravendite residenziali crescono dell’8,1% nel secondo trimestre dell’anno rispetto al 2024, ma la ripresa ha già toccato il picco e il mercato «pur mantenendo una buona vitalità inizia a risentire delle incertezze macroeconomiche e del progressivo indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie». Lo ha evidenziato l’Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare analizzando i dati sul comparto presentati oggi dell’Agenzia delle Entrate che registrano anche un incremento dell’1,5% dei nuovi contratti di locazione.
Secondo Nomisma, malgrado l’incremento riportato tra aprile e giugno il secondo semestre 2025 si apre all’insegna dell’incertezza: le tensioni geopolitiche, i conflitti in corso e l’indebolimento del potere d’acquisto frenano le previsioni di crescita dell’economia con ricadute pure sul settore immobiliare. L’offerta, viene evidenziato, «resta rigida nonostante la riduzione dei tassi di interesse e l’allentamento dei criteri per i mutui e, al contempo si registra una domanda potenziale in crescita per effetto di fattori strutturali e di un fabbisogno latente che si è sedimentato nel tempo».
I settori che rispondono meglio, sottolinea ancora Nomisma, sono quelli delle infrastrutture digitali, del “rent to buy” nel residenziale, degli alloggi per studenti e della logistica
«In un mercato sempre più segmentato si prevede una crescita degli acquisti per prima casa a fronte di un calo delle nuove abitazioni – osserva in una nota Elena Molignoni, responsabile dell’Osservatorio Nomisma -. Il settore è più orientato alla conservazione del patrimonio che all’espansione, con la riqualificazione che ha preso il sopravvento sulla nuova costruzione».
Fonte: Il Sole 24 Ore