
Omicidio Garlasco, oggi nuovo test su tampone orofaringeo di Chiara
Se il cromosoma Y non fosse di persona nota
In assenza di un match positivo dal confronto con tutti coloro che hanno frequentato casa Poggi, prima e dopo la morte di Chiara, o che hanno avuto a che fare con il cadavere, compresi i tecnici del Ris di Parma che avevano già lavorato su quel tampone, la strada è quasi a senso unico: bisognerà cominciare a scavare ancora nella vita della vittima, di Sempio, degli amici senza tralasciare nessuno.
E poi andrà di nuovo passato in rassegna l’elenco di coloro che in prima battuta hanno lavorato sulla scena del crimine e in sala autoptica magari per scattare le foto del corpo massacrato ai fini dell’indagine.
Qualora si trovasse il titolare, prima di trarre le conclusioni sarà necessario un ulteriore passo: si dovrà contestualizzare la presenza del suo profilo per capire se si tratti di una “contaminazione” come alcuni ritengono – c’è chi dice che potrebbe essere ancora dell’assistente di Ballardini – o sia, come altri ipotizzano, in particolare i pubblici ministeri, la firma dell’assassino o di un complice che potrebbe aver tappato la bocca alla ragazza o essere stato morso da lei nel tentativo di difendersi.
Firma che, da quanto accertato finora, non corrisponde nemmeno al Dna, ancora rimasto “ignoto”, isolato dai consulenti della difesa di Stasi e dei pm sulle unghie di Chiara, assieme a quello di Sempio. Capitolo, questo, al centro dell’accertamento più importante dell’incidente probatorio e che potrebbe essere fissato dopo l’estate.
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Fonte: Il Sole 24 Ore