Omoda 7 Phev, prova in anteprima sulle strade cinesi: come è fatto e come va il nuovo suv

Omoda 7 Phev, prova in anteprima sulle strade cinesi: come è fatto e come va il nuovo suv

L’infotainment, che sfrutta il SoC Qualcomm Snapdragon 8155, è aggiornabile via Ota (Over-The-Air) e supporta i principali standard di connettività come Apple CarPlay e Android Auto. Comodo il caricatore wireless per smartphone da ben 50 Watt. Il sistema di bordo permette di visualizzare in tempo reale lo stato della batteria, i consumi energetici, i flussi tra i motori e la rigenerazione. Tramite un’app dedicata, il conducente può monitorare lo stato di carica, programmare la ricarica e preimpostare la climatizzazione dell’abitacolo anche da remoto.

Omoda 7, guida e vita a bordo. Il nostro giudizio

Il nuovo suv cinese, va detto subito, è costruito e finito in modo maniacale. Gli assemblaggi sono curati e precisi. La qualità dei materiali è alta. E l’insieme è solido, senza scricchiolii; per di più, Omoda 7 è abbastanza silenziosa, almeno finché non si spinge sul gas e, a quel punto, senza troppo brio, interviene il termico con un rumore decisamente non gradevole (come molte vetture ibride). Positivo anche il giudizio sull’abitabilità: abbiamo viaggiato in quattro nella maratona sulle strade cinesi e il suv cinese si è sempre dimostrato comodo, con spazio per le gambe da ammiraglia.

Al volante, la vettura si comporta in modo sano, molto meglio di altre cinesi, morbide e ondeggianti. Rollio e beccheggio sono contenuti. Valido lo sterzo, mentre i freni sono efficaci nella parte finale della corsa del pedale e quindi non modulabili come su vetture occidentali.

Giudizio sospeso sugli Adas. La vettura usata per la prova, non destinata al mercato europeo, esibiva un comportamento brusco ed erratico. Si tratta di un evidente problema software e le vetture che arriveranno tra ottobre e novembre, con un prezzo inferiore ai 40.000 euro, dovrebbero essere in linea con lo standard della casa.

Infine, l’ergonomia. Ci sono molti comandi accessibili solo dal touchscreen, compresa la regolazione degli specchietti retrovisori, stile Tesla, che non convince. Poco originali i comandi al volante che, come capita in gran parte della produzione cinese, sembrano essere presi da Tesla. Comodo il selettore delle marce sul piantone, tipo Mercedes, e di facile riconoscibilità i tasti sulla console centrale.

Fonte: Il Sole 24 Ore