OpenAI lancia Jobs Platform e Certifications: sfida a LinkedIn

Per OpenAI, che insiste sul potenziale positivo del progresso tecnologico, questa trasformazione diventa una grande occasione. In collaborazione con partner come Walmart, John Deere, Accenture, ma anche istituzioni come l’ufficio del governatore del Delaware, la big tech di San Francisco punta a costruire una rete capace di mettere in relazione mondi diversi e sfruttare a pineno le possibilità offerte dall’AI.

In questo schema, OpenAI Certifications ha l’obiettivo di garantire la validità dei corsi già avviati con il lancio di OpenAI Academy. La compagnia assicura che i programmi della nuova piattaforma saranno sviluppati tenendo conto dei limiti emersi in esperienze precedenti e offriranno diversi livelli di formazione e certificazione.

Le incognite e i legami con la politica

Resta da capire come reagiranno gli altri protagonisti della formazione professionale e del networking: difficile immaginare che un attore come Linkedin, che già integra funzioni AI nei suoi servizi, resti a guardare. La nuova piattaforma del colosso dell’intelligenza artificiale sembra destinata a scontrarsi con il social dei professionisti per eccellenza, fondato tra gli altri da Reid Hoffman, uno dei primi investitori anche di OpenAI. A intrecciare ancora di più la vicenda, LinkedIn è di proprietà di Microsoft, principale finanziatore della stessa OpenAI.

I nuovi progetti sono stati annunciati in concomitanza di un incontro alla Casa Bianca in cui il presidente Trump ha convoato i vertici delle principali compagnie tech, tra cui Bill Gates, Tim Cook e Sam Altman. Non sorprende quindi che nel messaggio di OpenAI trovi spazio anche un richiamo agli sforzi del’amministrazione americana per promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale. Un riferimento che sottolinea le convergenze tra il settore tecnologico e le priorità di Trump, descritto da Altman come un presidente “pro business” e “pro innovazione”.

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