Oracle sbanca Wall Street (+40%), ed Ellison si avvicina a Musk fra i paperoni

Oracle sbanca Wall Street (+40%), ed Ellison si avvicina a Musk fra i paperoni

C’è un protagonista indiscusso a Wall Street: Oracle. Il colosso del cloud ha fatto registrare una impennata incredibile in Borsa, realizzando guadagni fino al 40%, portando la capitalizzazione da 678 a 943 miliardi di dollari e facendo schizzare il patrimonio del co-fondatore Larry Ellison non troppo distante da quello di Elon Musk.

La spinta è arrivata dai conti trimestrali e soprattutto dall’ondata di contratti legati all’intelligenza artificiale. Presentando i conti, l’amministratrice delegata Safra Catz ha parlato di un «trimestre straordinario», complici quattro contratti plurimiliardari firmati in tre mesi e prenotazioni salite a 455 miliardi di dollari, ben oltre i 138 miliardi del periodo precedente e le attese del mercato.

Una crescita resa possibile dalla fame di infrastrutture cloud necessarie ad addestrare e far funzionare i nuovi modelli di AI, che indica anche un nuovo fattore: dopo i chip (che hanno reso Nvidia l’azienda di maggior valore al mondo), ora è il cloud l’altro eldorado prodotto dal boom dell’intelligenza artificiale.

Oracle, che negli anni aveva comunque accumulato un certo ritardo rispetto ad Amazon e Microsoft nella corsa al cloud, si ritrova ora al centro della domanda generata da OpenAI, xAI, Meta, Nvidia, AMD e altri big della tecnologia. In luglio era trapelato un maxi-accordo con OpenAI per 4,5 gigawatt di potenza di calcolo, pari a circa 30 miliardi di dollari l’anno. Tanto che lo sviluppo prevede nuovi data center negli Stati Uniti, incluso un sito da 1,2 gigawatt ad Abilene, Texas.

Fonte: Il Sole 24 Ore