Orologi, da inizio anno in crescita solo 3 mercati su 10

Orologi, da inizio anno in crescita solo 3 mercati su 10

L’export di orologi svizzeri in ottobre ha nel complesso limitato i danni, ma ha risentito inevitabilmente dell’effetto negativo dei dazi americani. Il buon andamento di una parte dei mercati asiatici ed europei non ha potuto compensare interamente la nuova caduta, dopo quelle di agosto e settembre, delle esportazioni verso gli Stati Uniti.

L’export di segnatempo elvetici nel mese è stato di 2,24 miliardi di franchi (2,41 miliardi di euro), il 4,4% in meno rispetto a un anno prima. Per i primi dieci mesi di quest’anno le esportazioni sono state di 21,18 miliardi di franchi (22,79 miliardi di euro), con una flessione contenuta, pari all’1,6%, in rapporto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Guardando ai primi dieci mercati, si può vedere come nel mese di ottobre gli Stati Uniti, primo mercato, si siano fermati a 224 milioni di franchi (-46%) e come nel contempo la Cina abbia avuto un rimbalzo a 188 milioni (+12%). Seguono il Giappone a 180 milioni (-5%), Hong Kong a 165 milioni (+2%), Singapore a 153 milioni (+6%), il Regno unito a 152 milioni (-7%), gli Emirati Arabi Uniti a 135 milioni (+39%), la Francia a 118 milioni (+10%), la Germania a 113 milioni (+3%). Segno positivo per l’Italia, che mantiene il decimo posto, con 97 milioni (+4%).

Per quel che riguarda le gamme dei prodotti esportati, in ottobre per una volta non è stata la gamma alta a far da traino, bensì quella medio-alta. La gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, ha registrato nel mese un -7% in valore; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi, ha invece ottenuto un +9%. Sostanziale stabilità per la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, che ha avuto un -0,9%; in territorio positivo la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, che ha registrato un +8%.

Fonte: Il Sole 24 Ore