Orsini: «Evitare che la manovra sia assalto a diligenza»

Orsini: «Evitare che la manovra sia assalto a diligenza»

«La produttività del manifatturiero, locomotiva del Paese, torna ad arretrare», ha avvertito il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. «Alla vigilia della manovra – ha affermato dal roadshow di Confindustria e Cdp – quello che ci preme è evitare l’assalto alla diligenza e lavorare con il governo per – ribadisce – un piano triennale da 8 miliardi l’anno per sostenere gli investimenti, a partire da quelli in innovazione e digitalizzazione, con incentivi stabili, estendendo le semplificazioni burocratiche della Zes unica a tutta Italia». Serve «sostenere la patrimonializzazione e ridurre il carico fiscale delle imprese, confermare e rafforzare il Fondo di Garanzia per le pmi, prevedere misure per attivare i risparmi di famiglie e investitori istituzionali».

Serve «un piano industriale per il Paese, un piano europeo ed un piano italiano», ha sottolineato. Serve «qualcosa che abbia una durata di almeno tre anni, altrimenti faremo solo uno zero-virgola di crescita, invece dobbiamo crescere all’1,5 – 2 %. La prima slide per me è drammatica. Quando vediamo che la produttività di questo Paese è crollata la prima domanda che ci dobbiamo porre è: come facciamo a far incrementare quella produttività?», ha affermato il leader degli industriali, riferendosi allo scenario delineato dal direttore del centro studi di Confindustria, Alessandro Fontana, durante l’appuntamento alla Luiss per presentare l’accordo tra Confindustria e Cdp.

«Quello che diventa significativo per il nostro Paese è quanto ci sia la capacità di incrementare la produttività. Questo è fondamentale. Però per fare questo servono le condizioni», ha detto il presidente di Confindustria: «È ovvio che da soli non ce la possiamo fare, è ovvio che quindi serve implementare tutte le cose di cui abbiamo bisogno. Il vero tema oggi è capire le priorità per riuscire a far sì che questo Paese cresca più velocemente possibile». E «dobbiamo smetterla di parlare di progetti che abbiano una visione a breve termine», servono progetti come il “piano casa” che «è il progetto più a lungo termine di tutti». Serve «un progetto Paese a lungo termine». Per «far crescere la produttività» sono «essenziali investimenti e intelligenza artificiale», ha sottolineato il capoeconomista di Confindustria, Alessandro Fontana. Bisogna, ha affermato, «gestire una transizione green diversa da quella attuale, attrarre lavoratori, fronteggiare la frammentazione geopolitica» anche per l’impatto della guerra dei dazi, «rafforzare le filiere nazionali aerospazio e difesa».

Fonte: Il Sole 24 Ore