
Osservatorio Milex: «Se passa la proposta Ue su budget difesa l’Italia dovrà versare 2,4 miliardi l’anno dal 2028»
Utilizzando come parametro la quota italiana di contribuzione media al bilancio UE degli ultimi anni, che si attesta su una media del 12,8% (12,48% nel 2021, 13,04% nel 2022, 12,77% nel 2023, 12,98% nel 2024, 12,93% nel 2025 e con una previsione del 12,59% per il 2026 secondo i documenti ufficiali UE), il nuovo budget europeo per la Difesa da 131 miliardi di euro proposto dalla Commissione Von der Leyen avrebbe un impatto finanziario per l’Italia di 16,8 miliardi in sette anni, vale a dire 2,4 miliardi l’anno. La stima arriva dall’osservatorio Milex sulle spese militari italiane. Una cifra che, viene messo in evidenza dall’Osservatorio, per la evidente rilevanza e dimensione, dovrà in futuro essere strutturalmente conteggiata come parte “indiretta” nella stima della spesa militare italiana (un elemento che Mil€x ha già evidenziato negli ultimi anni e che già per il 2025 pesava circa mezzo miliardo).
Allo stato attuale l’Italia contribuisce ai fondi europei per mezzo miliardo l’anno
Considerando che attualmente il contributo dell’Italia a questi fondi europei ammonta a circa 3,5 miliardi nel settennato (cioè mezzo miliardo l’anno) con l’eventuale approvazione definitiva di questa prima proposta budget il nostro Paese subirebbe un differenziale di esborso in più (nei sette anni) di 13,3 miliardi, cioè quasi 2 miliardi ulteriori all’anno rispetto al livello attuale. Se si volesse fare una distinzione tra le due componenti che saranno inserite nel fondo (cioè difesa e spazio) e ipotizzando che mantengano lo stesso peso specifico all’interno del nuovo fondo (circa 45% difesa e 55% spazio) lo stanziamento settennale per le spese militari in senso stretto sarebbe di quasi 60 miliardi sui 131 totali. In tal caso il contributo italiano settennale sarebbe di 7,5 miliardi, più di un miliardo all’anno, con un differenziale di 6 miliardi in più su sette anni, cioè circa 850 milioni in più ogni anno.
Le prossime tappe
Dal progetto presentato dalla Commissione europea manca una stima dei contributi nazionali. La bozza di bilancio sarà ora negoziata tra i paesi membri che devono approvarla all’unanimità. Il Parlamento potrà influenzare la trattativa, ma avrà solo il potere di approvare o bocciare l’esito del negoziato tra i Ventisette. La presidenza danese dell’Unione europea intende iniziare il lavoro tecnico fin da settembre e spera di presentare ai paesi membri una prima ipotesi di architettura di bilancio in dicembre.
Fonte: Il Sole 24 Ore