Palazzo Chigi: sui dazi finalmente un quadro chiaro, impegnati per esentare l’agroalimentare

Palazzo Chigi: sui dazi finalmente un quadro chiaro, impegnati per esentare l’agroalimentare

«La dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la Presidente Von der Leyen e il Presidente Trump fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche». Lo afferma una nota di Palazzo Chigi. «Non si tratta ancora – viene sottolineato – di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose».

Vino non esentato

La nota di Palazzo Chigi arriva dopo la notizia dell’accordo di dettaglio sul nuovo regime tariffario statunitense nei confronti dell’Ue, con un’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue, compresi settori strategici come automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname. Il vino, voce importante del nostro export oltreoceano, non è esentato.

Palazzo Chigi: impegno per esentare dai dazi l’agroalimentare

Il Governo, però – prosegue la nota di palazzo Chigi «resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare». E «particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta»

Pd: sui dazi Italia a mani vuote, Meloni irrilevante

Diversa la lettura fatta dalle opposizioni della dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi. «La Dichiarazione Congiunta tra Commissione Europea e governo americano conferma le criticità dell’intesa di massima concordata in Scozia e mette in luce come l’Italia sia rimasta a mani vuote. Mentre la Germania ha portato a casa un risultato rilevante per la tutela dell’export automobilistico, nessuna esenzione o riduzione è stata prevista per i prodotti industriali, agricoli, vitivinicoli, che rappresentano i nostri settori più esposti negli scambi con gli Stati Uniti» dichiara in una nota Antonio Misiani, responsabile economico del Partito democratico. «È positivo – aggiunge – che si sia fissato un tetto massimo del 15% per farmaceutica e legno e che molte tariffe siano state assorbite in un unico schema omnicomprensivo, ma tutto questo non cancella l’impatto complessivamente negativo dell’assetto definito dalla Dichiarazione congiunta. In questo quadro per l’Italia il risultato è chiaramente sbilanciato e rischia di tradursi in un danno serio alle nostre imprese esportatrici».

Fonte: Il Sole 24 Ore