
Panetta: Bcc sostegno durante crisi ma ora cambio strategia
Le banche di credito cooperativo rappresentano “un sostegno ai clienti durante le fasi di crisi e promuovono una crescita più sostenibile e bilanciata” ma ora c’è bisogno che “adattino le loro strategie” mantenendosi “fedeli alla loro missione”. Lo afferma il governatore della Banca d’talia Fabio Panetta al convegno “cooperative financial institutions in the XXI century for global economic and social development”. Per Panetta il modello fin qui seguito dalle Bcc “non è privo di debolezze” e la “strategia di espandere il portafoglio crediti è divenuta più difficile” e foriera di “rischi più alti”.
Le ridotte dimensioni delle Bcc riducono la diversificazione
Il governatore ha quindi sottolineato come le ridotte dimensioni delle Bcc, la loro concentrazione nei mercati locali riduce “la diversificazione mentre il forte legame con la comunità locale può annebbiare la gestione dei rischi”. Nelle economie avanzate, rileva, “la riduzione della quota di mercato delle Pmi sulla produzione erode la domanda per le relazioni tradizioni nei prestiti”. Inoltre la “ crescente quota di asset intangibili (dati software e proprietà intellettuale) nei bilanci delle imprese rende complicato per le banche più piccole quantificare e gestire i rischi di credito”.
Solidarietà resta necessaria per paesi poveri indebitati
“La solidarietà” verso i paesi poveri e indebitati “non è un’opzione ma una necessità” sebbene il “corrente clima geopolitico diminuisca le speranze per un’azione coordinata a livello globale”. Questo l’appello del govenatore della Banca d’Italia Fabio Panetta al convegno sulle istituzuoni finanziarie cooperative, dove sottolinea come la “ristrutturazione del debito” deve essere l’ultima misura mentre “un sentiero promettente” è quello seguito dal piano Mattei lanciato dall’Italia che prevede “di liberare fondi per i paesi africani e reinvestirli in programmi di sviluppo” gestiti a livello locale. Panetta ha ricordato i ritardi nei piani del G20 per sostenere i paesi catturati dalla trappola del debito. Servono misure di “prevenzione”, afferma, attraverso “rifinanziamenti meno onerosi” e “strumenti innovativi” che prevedano la sospensione dei pagamenti in caso di disastri naturali legati al clima.
Povertà è potente spinta a immigrazione irregolare
“La povertà” che resta “estesa” a livello globale “è una potente spinta all’immigrazione irregolare che sta portando a crescenti tensioni in molte economie avanzate” ed è aggravata dal ritorno del forte indebitamento per alcuni paesi. E’ quanto afferma il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta al convegno sulle istituzioni cooperative sottolineando come i paesi poveri rappresentino solo “il 2,5% del Pil globale ma 1,8 miliardi di persone, un quarto dell’intera umanità” con “conseguenze umane immense”. Per questo “la riduzione del debito non è solo una necessità economica ma un dovere morale”. Il governatore ha ricordato come il boom del debito degli anni ’90 portò a iniziative nuove per la cancellazione del debito. I paesi poveri ora, ha detto, hanno livelli di debito ancora lontani da quei livelli ma le “vulnerabilità sono tornate alla luce e negli scorsi 15 anni il livello medio del debito è salito dal 30% sul Pil al 50% mentre i costi degli interessi sono cresciuti dirottando le risorse necessarie al finanziamento di scuole, ospedali e infrastrutture”.
Fonte: Il Sole 24 Ore