Parcours des Mondes: l’arte etnica ponte tra l’Hudson e la Senna

Parcours des Mondes: l’arte etnica ponte tra l’Hudson e la Senna

Passando ai risultati in dettaglio, si può dire che tutti i galleristi contattati hanno dichiarato di essere stati molto soddisfatti, dato che hanno visto la presenza di collezionisti provenienti dagli Stati Uniti, dall’Australia e dagli altri paesi europei. Qualcuno ha anche aggiunto che alcune delle loro opere più importanti sono state vendute subito dopo l’inaugurazione e che questa è stata la migliore edizione dopo la pandemia. «Per me il bilancio di questa edizione dei Parcours è stato molto positivo – ha detto Julien Flak – perché: ho concluso una quindicina di vendite di opere africane, oceaniche e americane tra le quali sculture Dogon, Malagan e Kachina Hopi, a prezzi compresi tra un minimo di 2.500 euro e un massimo di oltre 50.000 euro».

I titolari della galleria Dalton Somaré, che, tra l’altro, hanno presentato una mazza Maori e un copricapo Bamana a 29.000 e 18.000 euro, hanno dichiarato: «Anche l’edizione 2025 di Parcours si conferma un momento fondamentale per i collezionisti appassionati di Art Premier. Abbiamo incontrato oltre ai molti francesi, belgi, olandesi, tedeschi ed italiani, che non mancano mai, anche gli americani che non hanno rinunciato a venire. I contatti e di conseguenza i risultati sono stati quindi più che discreti e la regola che le opere d’arte belle si vendono sempre è confermata anche quest’anno». Tra le opere di fascia alta si possono segnalare una bella scultura Luba-Shankadi e una figura antropo-zoomorfa del basso Sepik offerte da Schoffel a 220.000 e a 65.000 euro; un importante feticcio coi chiodi Nkisi N’Kondi offerto da Doustar a 180.000 euro. una impressionante scultura giapponese del XIII secolo offerta da Mingei a 120.000 euro e un guardiano di reliquiario Kota Obamba offerto da Claessens a 90.000 euro. Passando ai reperti dai prezzi di medio livello si ha un panorama più diversificato, dove emergono: una maschera Bamilike di 45.000 euro (Doustar), due maschere Bamana di 28.000 e 15.000 euro (Castellano e Montagut), un feticcio Yaka di 20.000 euro (Pujol) e un amuleto Punuk di 16.500 euro (Meyer) e un bastone di comando di Makira di 11.500 euro (Meyer). Facendo scelte accurate, anche tra i reperti meno costosi c’era possibilità di acquistare opere interessanti come una sedia Chokwe da 8.000 euro (Pujol) e le sculture in bronzo di Abu Trauré (Person), che sono opere di arte astratta, sono state offerte a circa 8.500 euro.

Le mostre

Alcune gallerie, inoltre, hanno fatto mostre tematiche. Una delle più importanti, «Two Rivers» è stata organizzata dalla galleria Arte y Ritual. Nella mostra, che ha potuto contare anche su un bel catalogo, sono stati presentati reperti delle popolazioni insediate lungo i fiumi Benue (Nigeria) e Sepik (Papua Nuova Guinea) per mettere in evidenza alcune caratteristiche artistiche comuni delle opere di queste culture. In particolare, i proprietari della galleria, Ana e Antonio Casanovas, hanno detto: «La mostra ha suscitato grande interesse da parte del pubblico già prima dell’inaugurazione, quando i nostri clienti più importanti hanno ricevuto il catalogo stampato. Alcuni di loro hanno persino fatto o prenotato acquisti dopo averlo visto. Il prezzo di due delle opere d’arte più importanti, una statuetta Sepik proveniente da Kopar e un antico M’Boye dalla Nigeria, ha superato il milione di euro, mentre altre opere, come la ciotola di pigmenti Sepik (Papua Nuova Guinea) o la maschera Ibibio (Nigeria), sono state presentate rispettivamente a prezzi di 120.000 euro e i 180.000 euro».

Un’altra mostra tematica molto importante è stata organizzata dalla galleria Lucas Ratton, che ha presentato parecchi pettini dell’Africa occidentale, che, come ha dichiarato lo stesso Ratton, «costituiscono la più importante collezione privata di pettini mai presentata al pubblico. Provenienti principalmente dalle culture Ashanti, Attié e Baoulé, ma anche dai Bété, dai Gouro e dai Dan, queste opere illustrano la ricca creatività e l’eleganza delle antiche arti dell’ornamento africano».

L’arte del presente

Passando alle gallerie di arte contemporanea, Philippe Boutté della galleria Magnin-a, che è specializzata nell’arte contemporanea africana e ha proposto sculture e quadri, tra cui una statua di Seyni Awa Camara a 40.000 euro, ha chiosato: «Quest’anno abbiamo partecipato per la prima volta ai Parcours des Mondes, con l’obiettivo di verificare se le nostre proposte di arte contemporanea potessero attrarre gli amanti dell’arte classica. Un salone ha certamente lo scopo di realizzare vendite, ma soprattutto di incontrare nuovi collezionisti. Sebbene il volume delle vendite sia stato soddisfacente, ci rammarichiamo di non aver ampliato la nostra clientela».

Fonte: Il Sole 24 Ore