Parlamento al lavoro per risolvere il nodo delle festività del 4 ottobre

Parlamento al lavoro per risolvere il nodo delle festività del 4 ottobre

L’onorevole Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, rivendica con orgoglio la primogenitura dell’idea di ripristinare il 4 ottobre come giornata di festa nazionale dedicata a S. Francesco («Sono stato il primo firmatario!»), e non si sottrae dall’indicare le possibili vie d’uscita dal “pasticcio normativo” sottolineato dal Quirinale (come effetto della legge appena approvata definitivamente dal Senato la stessa giornata, il 4/10, è qualificata sia festività nazionale in onore di S. Francesco, sia solennità civile. in onore di Santa Caterina da Siena, e i due santi, in base al quadro normativo aggiornato, vengono celebrati per gli stessi valori e nello stesso giorno, ma con un diverso regime) su cui in queste ore stanno riflettendo anche gli uffici delle Camere. «Il primo elemento fondamentale – premette Lupi – è che il Quirinale la legge l’ha promulgata, quindi vuol dire che partiamo da una certezza; il 4 ottobre, dal 2026, diventa festa nazionale di San Francesco». Detto questo, «nelle istituzioni, la forma è uguale alla sostanza», ed «è chiaro che se ci sono delle osservazioni che la Presidenza della Repubblica ha fatto…. il Parlamento ne terrà conto».

Santa Caterina “spostata” al 29 aprile

In che modo? Per Lupi, «se si vuole valorizzare fino in fondo» come era lo scopo iniziale, a 800 anni della morte, la figura di San Francesco – non tanto e non solo come patrono d’Italia» è utile tornare ad una festività nazionale perché più consona al suo messaggio, che è «universale» e «attuale», imperniato sulla pace, la sostenibilità, e la spiritualità.

Fatte queste considerazioni, la possibile soluzione ai rilievi del Colle, spiega Lupi, «è duplice»: la prima strada, è che «il 4 ottobre rimane la festa di San Francesco e viene spostata, con una norma tranquilla e in un qualunque contenitore (normativo, ndr), alla data del 29 aprile la solennità di Santa Caterina». Perché «c’è una differenza sostanziale tra festività e solennità», e questa «è esattamente la stessa osservazione di forma che ha fatto il Presidente della Repubblica»: «Non si può dire che in una stessa giornata si celebra una festività e una solennità, sono due cose che non stanno insieme, dice il Presidente della Repubblica». Tra le ragioni specifiche per festeggiare S. Caterina da Siena il 29 aprile c’è anche il fatto che è la data della sua morte, nel 1380. «E così come celebriamo gli 800 anni dalla morte di San Francesco, celebriamo Santa Caterina spostando la solennità al giorno della sua morte».

Due santi per la stessa festività nazionale

«Un’altra strada, più semplice» per risolvere il “pasticcio normativo”, prosegue Lupi, «è quello di dire: il 4 ottobre non è solo San Francesco ma anche Santa Caterina». Con il rischio, mette in guardia l’esponente di Noi Moderati, «di scatenare un dibattito» e discussioni discrezionali in Parlamento, «perché nel momento in cui si aggiunge anche Santa Caterina, perché non San Giuseppe?»

Fonte: Il Sole 24 Ore