
Partono anche a Taranto i bandi del fondo europeo per la transizione
Completano il quadro due misure per l’assistenza tecnica, beneficiarie sono InnovaPuglia per 1,539 milioni, assegnati 461.954 euro, e Puglia Sviluppo per 2,800 milioni, assegnati 840mila euro. Quest’ultima ha già aperto dall’estate uno sportello di consulenza nella sede della Camera di Commercio di Taranto per orientare e supportare i potenziali beneficiari del JTF.
Circa lo stato delle misure, Reti Taranto ha esaurito il plafond pochi giorni dopo il lancio del bando. Arrivate oltre dieci proposte nel campo della ricerca collaborativa tra aziende, istituti e Università. Ci sono poi una cinquantina di domande per i Mini Pia e 5-6 per i Pia, mentre per Filiere Verdi del commissario per la bonifica si è aperta la procedura negoziale con la Regione Puglia.
Manifattura, salute e digitale: le priorità del bando “Trasformazioni”
Per l’ultimo avviso attivato, Trasformazioni Taranto, esso rientra nella “Strategia regionale per la specializzazione intelligente – Smart Puglia 2030” e punta all’innovazione di tre aree prioritarie: manifattura sostenibile; salute dell’uomo e dell’ambiente; comunità digitali, creative e inclusive. L’avviso è rivolto alle piccole e medie imprese, in forma singola o di raggruppamento, che realizzino le attività progettuali oggetto delle agevolazioni in una unità locale. Due le linee di sostegno: la A, per l’innovazione delle pmi con l’acquisto di servizi di consulenza, e la B, a favore dell’innovazione dei processi e dell’organizzazione delle pmi con l’acquisto di servizi di consulenza e tecnologie. Il costo minimo per singolo progetto candidato è di 10.000 euro, mentre il costo massimo è pari a 360.000 euro in caso di impresa singola e di 540.000 euro in caso di raggruppamento.
La revisione prevede riallocazioni sulla piattaforma Step
Infine, nell’ambito della modifica del programma JTF si prevede per l’area di Taranto una riallocazione su nuovi ambiti come Step. Si tratta della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa con l’obiettivo di aumentare gli investimenti in quelle ritenute critiche: digitali, pulite e biotecnologie. Questo potrà aprire uno spazio ad investimenti di grandi imprese nel settore della difesa, del deep tech (tecnologie basate su scoperte scientifiche o innovazioni ingegneristiche) e del clean tech (tecnologie che riducono l’impatto ambientale e si muovono verso la sostenibilità e la decarbonizzazione).
Per quest’anno è scongiurato il rischio di disimpegno automatico delle risorse non utilizzate, ma la questione si riproporrà l’anno prossimo in termini più complessi.
Fonte: Il Sole 24 Ore