Patrimoni all’estero: investimenti finanziari in rialzo di 24,8 miliardi. Calano i depositi, stabili gli immobili
Quote societarie, trust, derivati, polizze vita e altri strumenti d’investimento. Le attività finanziarie trainano la crescita dei patrimoni all’estero “in chiaro”: nelle dichiarazioni 2024 – le ultime disponibili – il loro valore cresce di 24,8 miliardi di euro. Una cifra molto vicina all’incremento complessivo di 25,1 miliardi fatto registrare da tutte le categorie di asset indicate nel quadro RW del modello Redditi e, dall’anno scorso, anche nel quadro W del modello 730. Asset che – in tutto – ammontano a quasi 216 miliardi di euro.
Il balzo delle attività finanziarie (+22,1% su base annua, a oltre 137 miliardi) fa il paio con il calo dei conti correnti esteri, il cui valore diminuisce per il terzo anno di fila e si assottiglia di un altro miliardo: il saldo attivo era di quasi 51 miliardi nelle dichiarazioni del 2021 e l’anno scorso si è fermato intorno a quota 40 miliardi.
È un trend che fa pensare a un cambiamento delle scelte d’investimento, con uno spostamento dai conti correnti alle attività finanziarie negli anni successivi all’emergenza Covid e di pari passo con la risalita dei tassi d’interesse.
C’è però un altro aspetto da considerare: in entrambi i casi si allarga la platea dei contribuenti, la cui progressione va avanti dal 2020, mentre diminuisce l’importo medio dichiarato. Sceso grosso modo da 700mila a 500mila euro per le attività finanziarie e da 250mila a 180mila euro per i conti.
Platea raddoppiata dal 2020
L’anno scorso conti e depositi esteri sono stati indicati in 227.409 dichiarazioni di persone fisiche (+8% rispetto al 2023 e quasi +40% sul 2020); le attività finanziarie in 257.721 dichiarazioni (+19,8% su base annua, con un sostanziale raddoppio rispetto al 2020). Il sorpasso tra le due platee è avvenuto nel 2022.
Fonte: Il Sole 24 Ore