Patto di famiglia verticale per facilitare i passaggi d’azienda tra generazioni

Patto di famiglia verticale per facilitare i passaggi d’azienda tra generazioni

Il patto di famiglia e la disciplina relativa alla circolazione dei beni di provenienza donativa sono stati i temi più dibattuti nel corso del 61° Congresso nazionale del Notariato, che si è svolto a Roma dal 16 al 18 ottobre.

Il patto di famiglia, istituto introdotto nel 2006, intendeva stimolare il passaggio generazionale nelle imprese. Ma oggi ha bisogno di essere perfezionato per avere successo. «Perché finora non ha funzionato secondo le aspettative? Perché oggi è concepito in orizzontale: al figlio spetta liquidare gli altri eredi e spesso non ha la capacità economica di farlo», ha spiegato Vito Pace, presidente del Consiglio nazionale del Notariato. «Per questo, come categoria chiediamo di introdurre un patto verticale, così da allargare la platea dei beneficiari».

Una modifica che potrebbe soddisfare anche le esigenze dei giovani imprenditori se affiancata da personalizzazione, flessibilità e dialogo tra le generazioni. «Da una nostra ricerca condotta a maggio 2025, emerge che per il 30% dei giovani imprenditori è importante rinnovare e trasformare l’azienda per essere competitivi, allargare il business e aprirsi a nuovi mercati», ha illustrato Alice Pretto, vicepresidente dei giovani imprenditori di Confindustria. «Il 54%, inoltre, vorrebbe mettere in pratica una governance più inclusiva perché più sensibile ai temi della diversity».

Il ddl Semplificazioni

Sul tavolo delle proposte rivolte alle istituzioni i notai hanno messo anche la necessità di affrontare la riforma dei patti successori, almeno di quello rinunciativo, per chiudere il cerchio vista l’approvazione in Senato del ddl Semplificazioni, che modifica le regole sulla circolazione dei beni di provenienza donativa.

Fonte: Il Sole 24 Ore