Pausa a febbraio e lezioni prolungate fino a fine giugno: l’Emilia Romagna sperimenta un cambiamento nel calendario scolastico

Pausa a febbraio e lezioni prolungate fino a fine giugno: l’Emilia Romagna sperimenta un cambiamento nel calendario scolastico

L’Emilia Romagna studia una riforma del calendario scolastico che prevede una pausa didattica tra la fine del primo e l’inizio del secondo quadrimestre, posticipando la fine delle lezioni del mese di giugno. Il calendario scolastico istituisce più periodi di vacanza distribuiti durante l’anno e una pausa estiva più ridotta, allineandosi al modello europeo. Per l’Assessora regionale alla Scuola, Isabella Conti, inserire una pausa a metà percorso permetterà a studenti e insegnanti di ricaricare le energie. La proposta mira a introdurre una sospensione delle lezioni a febbraio per permettere attività di recupero per gli studenti in difficoltà, in un contesto dove si registra «un aumento del 286% dei disturbi legati all’ansia» tra i giovani.

Benessere per studenti e insegnanti

La Regione ha annunciato un approccio partecipativo per evitare il rischio di “fallimento” di riforme imposte unilateralmente. A settembre nascerà una commissione ad hoc che coinvolgerà tutti gli stakeholder in tavoli di ascolto, mettendo al centro il benessere degli studenti e degli insegnanti. «Se vogliamo provare ad apportare dei cambiamenti, dobbiamo farlo tenendo tutti per mano», ha sottolineato Isabella Conti, evidenziando la necessità di considerare le preoccupazioni del mondo economico, in particolare della riviera romagnola, e le difficoltà strutturali delle scuole già molto calde a giugno. Gli Stati generali della scuola previsti per fine ottobre rappresenteranno un ulteriore momento di confronto con una grande assemblea dedicata agli studenti delle superiori.

Conciliare istruzione e aspettative delle famiglie

La presidente della commissione Scuola dell’assemblea legislativa regionale, Maria Costi, ha ribadito che saranno prese «solo decisioni condivise», criticando le «dichiarazioni allarmistiche» e richiamando le competenze regionali in materia. La Regione ha infatti il compito di fissare le date di inizio e fine delle lezioni, rendendo «poco pertinenti» gli appelli al ministro dell’Istruzione e del merito. L’obiettivo è trovare il calendario scolastico migliore per conciliare l’istruzione dei ragazzi, il corretto funzionamento della scuola e le aspettative delle famiglie, attraverso un confronto che coinvolgerà istituzioni, sindacati, terzo settore, docenti, studenti e genitori.

Fonte: Il Sole 24 Ore