
Pensioni, dall’aumento dell’età a opzione donna e quota 103: le ipotesi in manovra
«Sterilizzazione selettiva». Con questa formula, rispondendo alle domande dei parlamentari in audizione sul Dpfp, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato un intervento sull’adeguamento dell’età pensionabile nel variegato menù della prossima legge di Bilancio. Per poi spiegare più nel dettaglio che «non ci sono quelli più fortunati e quelli meno, ma ci sono quelli più meritevoli e quelli meno. Credo che i lavoratori usuranti e precoci debbano avere un trattamento diverso».
Le modifiche allo studio
Stando alle prime promette di arrivare in forma alleggerita lo stop all’incremento di tre mesi dei requisiti previdenziali per l’aggancio alla speranza di vita: il freno sarà pluriennale, togliendo solo una parte dell’incremento (probabilmente un mese) nel 2027 e un’altra nel 2028, e non riguarderà tutti, concentrandosi su determinate categorie di lavoratori giudicate più «meritevoli» di tutela.
Nodo coperture
Il nodo, ancora una volta, è rappresentato dalle coperture, visto che la soluzione va trovata con la manovra di fine anno. Secondo i primi calcoli dei tecnici del governo e dell’Inps è stimato in oltre 2 miliardi di euro nel biennio 2027-28 l’aumento dei requisiti pensionistici, e in circa 3 miliardi a regime. Con il “paletto” dei 64 anni, il costo verrebbe ridotto, i primi rumors parlano di 1,5 miliardi nel biennio e 2 miliardi circa a regime.
Cosa cambierebbe
Dunque, sempre in base a questa ipotesi che è ancora oggetto di valutazione all’interno del governo, per le pensioni di vecchiaia nel 2027 ci sarebbe un congelamento di tre mesi e si andrebbe in pensione a 67 anni, invece che a 67 anni e tre mesi. Inoltre verrebbe introdotto un criterio anagrafico per congelare lo scatto di tre mesi per l’uscita anticipata: in pratica, gli uomini che abbiano raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi, e le donne che abbiano raggiunto 41 anni e 10 mesi, senza tuttavia aver compiuto i 64 anni, non beneficerebbero del congelamento di tre mesi anche per la pensione anticipata e dovrebbero attendere di avere 43 anni e 1 mese (gli uomini) e 42 anni e un mese (le donne) per l’uscita anticipata.
Ipotesi proroga Opzione donna, Quota 103 e Ape sociale
Allo stesso tempo si va verso una nuova proroga di Opzione donna, Quota 103 e Ape sociale. Tra le ipotesi anche la previsione di un altro semestre di silenzio-assenza per l’adesione alla previdenza complementare. In questo caso la proposta – si legge nelle relazione illustrativa – prevede che i lavoratori dovranno esprimere esplicitamente se mantenere in azienda il trattamento di fine rapporto (Tfr), in linea con quanto già previsto nel primo semestre del 2007; in assenza di tale opzione da parte del lavoratore, il Tfr viene conferito alla forma di previdenza complementare individuata.
Fonte: Il Sole 24 Ore